Meloni in Cina dopo l’uscita dell’Italia dal programma della Nuova Via della Seta, focus sull’Ucraina.

Giorgia Meloni, in visita ufficiale in Cina per la prima volta, cerca di riallacciare i rapporti dopo l’uscita dell’Italia dal programma della Nuova Via della Seta. Accompagnata dalla figlia Ginevra, Meloni partecipa a vari incontri istituzionali a Pechino e Shanghai per consolidare i legami commerciali con la Cina, il secondo partner commerciale extra-UE dell’Italia. La missione include la partecipazione al Business Forum Italia-Cina con il primo ministro cinese Li Qiang e un incontro con il presidente Xi Jinping.

La visita rappresenta la conclusione di un percorso di dialogo istituzionale iniziato l’anno precedente, con interventi preparatori da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani e del ministro delle Imprese Adolfo Urso. La missione è anche simbolica, segnando il ventennale del Partenariato strategico globale tra Italia e Cina e i 700 anni dalla morte di Marco Polo, celebrato con una mostra inaugurata da Meloni.

Durante il viaggio, Meloni affronta anche temi di politica internazionale, con particolare attenzione alla guerra in Ucraina e al conflitto israelo-palestinese. Il viaggio distoglie temporaneamente la premier dalle tensioni politiche interne, inclusi i dossier su nomine europee, vertici Rai, e questioni legate alla giustizia.

Prima di partire, Meloni ha avuto incontri con i principali esponenti del suo partito, tra cui Ignazio La Russa, Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli, per discutere vari temi, compresi i nuovi vertici della Rai dopo le dimissioni di Marinella Soldi. Sebbene si sia parlato di privatizzazione della Rai, la questione non sembra essere stata un tema centrale della discussione.

La missione in Cina è vista come un’opportunità per rafforzare i legami commerciali e politici tra i due paesi, nonostante le recenti tensioni dovute all’uscita dell’Italia dalla Belt and Road Initiative. Meloni cerca di bilanciare la diplomazia internazionale con le complessità della politica interna italiana, in un momento di delicati equilibri politici ed economici.