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Meloni in Aula sulla crisi mediorientale: l’Italia vigila dopo l’intervento USA

La premier chiede un cessate il fuoco a Gaza, avverte l’Iran e conferma sostegno all’Ucraina

Meloni in Aula sulla crisi mediorientale: l’Italia vigila dopo l’intervento USA

In un’aula di Montecitorio attenta e densa di attese, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato oggi, nel suo intervento alla Camera, i nodi strategici più urgenti che minacciano la stabilità internazionale. A partire dal Medio Oriente, dopo l’escalation tra Stati Uniti e Iran culminata nei recenti raid americani contro obiettivi militari e nucleari iraniani, la premier ha voluto subito chiarire: “Nessun aereo americano è partito da basi italiane”, ribadendo così l’autonomia operativa dell’Italia nel rispetto della legalità internazionale.

Meloni ha sottolineato la necessità di una de-escalation immediata, rivolgendosi a Teheran affinché non proceda con ritorsioni che aggraverebbero un equilibrio già compromesso. Ha definito la tensione nel Golfo “una minaccia seria alla sicurezza globale” e ha lanciato un appello alla diplomazia: “L’Iran ha ancora la possibilità di rientrare nel perimetro della comunità internazionale”.

Sul conflitto tra Israele e Hamas, la premier ha assunto una posizione equilibrata, riconoscendo il diritto di difesa dello Stato israeliano, ma condannando con forza la risposta militare su Gaza, che ha definito “drammatica e inaccettabile” per le pesanti ripercussioni sulla popolazione civile. Ha chiesto un cessate il fuoco immediato, un maggiore impegno per l’accesso umanitario e ha rilanciato la proposta di una soluzione politica basata sulla coesistenza di due Stati.

Nella seconda parte del suo intervento, Meloni ha affrontato il tema dell’Ucraina. Ha ribadito il sostegno italiano alla sovranità di Kiev e la necessità di continuare con “una pressione internazionale coordinata su Mosca”. Ha sottolineato come “la guerra in Ucraina non sia solo una crisi europea ma un banco di prova per l’ordine globale”, confermando il sostegno a nuove sanzioni contro il Cremlino e agli sforzi per la ricostruzione del Paese devastato.

Il discorso si è chiuso con un richiamo alla responsabilità condivisa dell’Unione Europea: “In un tempo segnato da instabilità multipla, l’Italia intende essere parte attiva nella costruzione della pace”, ha dichiarato Meloni, facendo riferimento anche all’imminente Consiglio Europeo e all’urgenza di una strategia unitaria per affrontare le crisi simultanee.

Un intervento denso, articolato, privo di retorica, che conferma la linea atlantista dell’Italia, ma anche la volontà di non rinunciare al proprio ruolo autonomo di mediatore e promotore di stabilità. Il governo segue con attenzione l’evolversi della situazione, pronto – ha assicurato la premier – a “rafforzare le misure di sicurezza e diplomazia attiva”.

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