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Mattarella, Tajani e Crosetto nella lista russa dei “russofobi”: bufera diplomatica, Italia convoca l’ambasciatore

Meloni parla di “propaganda inaccettabile”. Solidarietà bipartisan al Capo dello Stato. Tajani: “Grave provocazione contro l’Italia”.

Mosca inserisce Mattarella, Tajani e Crosetto nella lista dei “russofobi”: è bufera diplomatica. Meloni: “Inaccettabile provocazione”.

Roma, 26 luglio 2025 – È bufera nei rapporti diplomatici tra Italia e Russia. Il Ministero degli Esteri russo ha inserito in un elenco pubblico di presunti “russofobi” il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Ministro della Difesa Guido Crosetto, accusandoli di aver espresso “dichiarazioni ostili” nei confronti della Federazione Russa.

L’elenco, pubblicato sul sito ufficiale del dicastero di Mosca, raccoglie dichiarazioni considerate “hate speech” da parte di leader e rappresentanti di 13 Paesi, dell’Unione europea e della NATO. Per l’Italia, è citata una frase di Mattarella, pronunciata il 5 febbraio scorso all’Università di Marsiglia, in cui si accostava l’invasione dell’Ucraina alle guerre di conquista del Terzo Reich. L’iniziativa russa ha scatenato una ferma reazione politica bipartisan e la convocazione urgente dell’ambasciatore russo in Italia da parte della Farnesina.

Tajani: “Una provocazione contro la Repubblica e il popolo italiano”

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, tra i destinatari della “black list” di Mosca, ha definito l’iniziativa “una provocazione inaccettabile” e ha disposto la convocazione formale dell’ambasciatore della Federazione Russa a Roma, per esprimere la protesta ufficiale del governo italiano:

“L’inserimento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in questa lista rappresenta una provocazione non solo istituzionale, ma anche simbolica, contro l’intera Repubblica italiana”, ha dichiarato Tajani, esprimendo “piena solidarietà personale e politica” al Capo dello Stato.

Meloni: “Un’operazione di propaganda per coprire le responsabilità di Mosca”

Durissimo anche l’intervento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito la lista russa “un’operazione di propaganda pericolosa”:

“L’Italia ha scelto con fermezza di stare al fianco dell’Ucraina, di fronte alla brutale guerra di aggressione scatenata dalla Russia. Accusare Mattarella, Tajani e Crosetto di russofobia è solo un goffo tentativo di distogliere l’attenzione dalle responsabilità evidenti di Mosca. Esprimo piena solidarietà a chi è stato oggetto di questa inaccettabile provocazione.”

La Russa: “Minaccia grave alla sovranità nazionale”

Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha parlato di “minaccia grave e inaccettabile”:

“A Mattarella, Tajani e Crosetto va la piena, sincera e affettuosa solidarietà mia e del Senato. L’Italia non può accettare intimidazioni da parte di regimi che colpiscono chi difende i valori democratici.”

Schlein: “Atto inqualificabile contro la democrazia”

La leader del Partito Democratico Elly Schlein ha condannato con forza l’iniziativa di Mosca:

“Inaccettabile, grave, inqualificabile. Il Presidente Mattarella ha il pieno sostegno nostro e degli italiani, contro ogni tentativo di minare la democrazia e la verità storica.”

Renzi: “Siamo orgogliosi di Mattarella”

Anche il senatore Matteo Renzi ha preso posizione:

“Sergio Mattarella rappresenta la dignità istituzionale dell’Italia. Siamo orgogliosi che sia il nostro Presidente della Repubblica.”

La lista russa: propaganda mascherata da documentazione

La lista pubblicata dal Ministero degli Esteri russo, con il titolo “Esempi di dichiarazioni di hate speech da parte di leader occidentali”, include nomi di dirigenti di 13 Paesi. Oltre a Mattarella, compaiono il presidente francese Emmanuel Macron, il segretario generale della NATO Mark Rutte, la commissaria europea Kaja Kallas, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, e per gli USA il senatore Lindsay Graham.

Secondo Mosca, le dichiarazioni citate costituirebbero istigazione all’odio contro la Russia. Tuttavia, nessun organismo internazionale ha finora riconosciuto tali affermazioni come “hate speech”, mentre diverse democrazie occidentali hanno bollato la pubblicazione come una strumentalizzazione politica.

Le frasi sotto accusa

Oltre al discorso di Mattarella a Marsiglia, Mosca ha recuperato frasi pronunciate dal Capo dello Stato a Monte Cassino nel maggio 2024, e dichiarazioni di Tajani e Crosetto rilasciate a testate italiane come Il Messaggero.
Tutte accomunate da una forte condanna dell’invasione russa dell’Ucraina, e da riferimenti al diritto internazionale violato da Mosca.

Farnesina: “Inaccettabile lista nera, solidarietà istituzionale al Quirinale”

Il Ministero degli Affari Esteri italiano ha confermato che la lista, già comparsa in forme simili nel 2024, verrà contestata formalmente all’ambasciatore russo in Italia.

“Una simile lista nera è inaccettabile. Nessuno può pensare di intimidire lo Stato italiano colpendo le sue massime cariche”, fanno sapere fonti della Farnesina.

L’inserimento di figure istituzionali italiane nella lista dei “russofobi” da parte del Cremlino rappresenta un nuovo fronte di tensione tra Roma e Mosca.
L’Italia ribadisce il suo sostegno all’Ucraina e rivendica il diritto delle sue istituzioni a criticare liberamente gli atti di aggressione russa.
La politica italiana, da destra a sinistra, si è stretta attorno al Presidente Mattarella, in una delle rare occasioni di solidarietà bipartisan assoluta.

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