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Mattarella e Meloni per il Giorno del Ricordo: “tragedia che appartiene all’intera Nazione, ricordare è un dovere per tramandare la verità storica”

Foibe, Mattarella e Meloni commemorano il Giorno del Ricordo: "Dovere di verità e giustizia per onorare le vittime e tramandare la memoria storica".

Mattarella e Meloni per il Giorno del Ricordo: “tragedia che appartiene all’intera Nazione, ricordare è un dovere per tramandare la verità storica”

Il 10 febbraio l’Italia ha commemorato il Giorno del Ricordo, istituito per rendere omaggio alle vittime delle foibe e all’esodo degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia. Nel corso della solenne cerimonia al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di una pagina dolorosa della storia italiana, troppo a lungo dimenticata.

Mattarella: “Una pagina di storia colpevolmente rimossa”

Durante la cerimonia al Quirinale, il presidente Mattarella ha richiamato l’attenzione sull’importanza del ricordo come strumento di verità e giustizia. “Ci incontriamo per rinnovare il Giorno del Ricordo, un’occasione solenne che invita a riflettere su pagine buie del nostro passato, per conservare e rinnovare la memoria delle sofferenze degli italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia, in un periodo tragicamente tormentato della storia d’Europa. In quella zona a Oriente, così peculiare, dove, a fasi alterne, si erano incontrate, convivendo, comunità italiane, slave, tedesche e di tante altre provenienze, la violenza prese il sopravvento, trasformandola in una terra di sofferenza“, ha detto ancora il presidente.

La guerra porta sempre con sé conseguenze terribili: lutto, dolore, devastazione. Era stato così durante la Prima Guerra Mondiale, durante la quale furono immolati, in una ostinata e crudele guerra di trincea, milioni di giovani d’entrambe le parti.  Ma quella lezione sanguinosa non aveva, purtroppo, indotto a cambiare. Perché ancor più disumani furono gli eventi del secondo conflitto mondiale, dove allo scontro tra eserciti di nazioni che si erano dichiarate nemiche, si sovrappose  il virus micidiale delle ideologie totalitarie, della sopraffazione etnica, del nazionalismo aggressivo, del razzismo, che si accanì con crudeltà contro le popolazioni civili, specialmente contro i gruppi che venivano definiti minoranze“.

Di quella, ha proseguito Mattarella, “le Foibe restano il simbolo più tetro. E nessuna squallida provocazione può ridurne ricordo e dura condanna“, ha riferito ancora, confermando l’importanza dell’istituzione del Giorno del Ricordo, “votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito a riconnettere alla storia italiana quel capitolo tragico e trascurato, a volte persino colpevolmente rimosso”.

In conclusione, ha sottolineato Mattarella, “ogni popolo, ogni nazione, porta con sé un carico di sofferenze e di ingiustizie subite. Apprezziamo gli sforzi, fatti dagli storici dell’una e dell’altra parte, per avvicinarsi a una memoria condivisa. Ma, ove questo non fosse facilmente conseguibile, e talvolta non lo è, dobbiamo avere la capacità di compiere gesti di attenzione, dialogo, rispetto. Dobbiamo ascoltare le storie degli altri, mettere in comune le sofferenze, e lavorare insieme per guarire le ferite del passato“.

Anche quest’anno, ha ribadito, “la Giornata del Ricordo ci ha offerto e ci offre un’opportunità da raccogliere con impegno per riflettere sulle lezioni del passato. La Repubblica guarda alle vicende drammatiche vissute dagli italiani di Istria, Dalmazia, Fiume con rispetto e con solidarietà, e lavoriamo, nell’Unione Europea, insieme alla Slovenia, alla Croazia e agli altri Paesi amici per costruire, ogni giorno, nuovi percorsi di integrazione, amicizia e fratellanza tra i popoli e gli Stati“.

Mattarella, inoltre, ha ricordato come la vicenda degli esuli sia stata a lungo sottovalutata o persino disconosciuta. “Parole come foiba e infoibare furono per molto tempo sinonimi di occultamento della storia. L’istituzione del Giorno del Ricordo ha contribuito a riconnettere alla nostra storia quel capitolo tragico, a volte colpevolmente rimosso“, ha affermato.

Meloni: “La loro storia ha sconfitto la congiura del silenzio”

Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commemorato le vittime delle foibe, richiamando l’importanza del ricordo per le giovani generazioni. “È una storia che ha sconfitto la congiura del silenzio e che nessun tentativo negazionista potrà mai più nascondere o cancellare“, ha affermato la premier.

Meloni ha ricordato la tragedia delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata come un patrimonio dell’intera nazione: “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo. È nostro dovere restituire loro la dignità che meritano e onorare chi ha sofferto per mantenere viva la propria identità“.

In un passaggio particolarmente importante, Meloni ha definito gli esuli come “italiani due volte, per nascita e per scelta“. Ha promesso poi di continuare a tramandare questa memoria alle giovani generazioni: “Continueremo a scrivere nuove pagine e a raccontare la loro storia, perché non appartiene solo a una porzione di confine, ma è un patrimonio di tutta la Nazione“.

Mattarella e Meloni per il Giorno del Ricordo: "tragedia che appartiene all’intera Nazione, ricordare è un dovere per tramandare la verità storica"

Una memoria da preservare

La cerimonia al Quirinale e le parole delle più alte cariche dello Stato hanno rinnovato il richiamo all’importanza della memoria come strumento di coesione e consapevolezza storica.

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