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Mattarella, da Meloni a Schlein: le reazioni al messaggio di fine anno

Meloni: «Un intervento di grande profondità e visione»

Mattarella, da Meloni a Schlein: le reazioni al messaggio di fine anno.

I 16 minuti del messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno spento le polemiche sul presidenzialismo delle scorse settimane. Accantonata per ora la riforma costituzionale, tornano d’attualità la pace, il lavoro, i giovani, la condanna di ogni forma di violenza, ma anche l’esercizio della democrazia attraverso il voto responsabile. Tutti temi toccati dal Capo dello stato ieri sera.

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto “un cordiale colloquio telefonico” con Mattarella, nel corso del quale gli ha espresso “l’apprezzamento personale e dell’intero Governo per il messaggio di fine anno rivolto al popolo italiano”, recita una nota di Palazzo Chigi.

Nel corso del colloquio, Meloni ha definito quello del Presidente “un intervento di grande profondità e visione, in particolare nel cammino verso la pace e la fine dei conflitti, e ha espresso particolare gratitudine per la specifica attenzione prestata dal Capo dello Stato alle giovani generazioni, ai loro bisogni e alle loro aspettative”.

Apprezzamento anche dal presidente del Senato, Ignazio la Russa. Il capo dello Stato, ha detto, «conferma la sua capacità di essere il rappresentante di tutti gli italiani. Tutti i temi sensibili e su cui occorrono parole ferme sono stati toccati dal suo intervento con grande sapienza».

È arrivato il ringraziamento al Presidente della Repubblica anche da parte della segretaria del Pd, Elly Schlein: «Il Presidente Mattarella nel suo discorso ha riaffermato i valori e principi della Carta costituzionale riuscendo a calarli nella contingenza politica, economica e sociale che il Paese e il pianeta stanno vivendo. Pace e giustizia sociale, per il progresso e l’affermazione della democrazia».

Per il leader del M5S Giuseppe Conte, «il messaggio è un inequivocabile stimolo a cambiare le cose, a non rassegnarci. Non possiamo che accogliere l’appello a non abituarci all’orrore della guerra e a lavorare subito, urgentemente, per la pace».

sergio mattarella

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