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Mantova, nuovo allestimento per il Tempio di San Sebastiano

Approvato il progetto dalla Giunta Palazzi

Mantova, la Giunta Palazzi, nella seduta di mercoledì 22 dicembre, ha approvato il progetto per il “Nuovo allestimento ed impianti speciali presso il Tempio di San Sebastiano” che comporterà una spesa di 150mila euro. I fondi provengono da un bando per i piani integrati di cultura di Regione Lombardia. Il progetto è stato affidato allo Studio Biquadro coordinato dall’architetto Marco Bonfà. Il nuovo allestimento del Tempio San Sebastiano ospiterà alcune opere provenienti dall’omonimo museo. I lavori inizieranno il primo febbraio e termineranno il primo aprile 2022.

Nel tempio albertiano saranno riposizionati alcuni elementi lapidei e statue in terracotta attualmente esposti nel museo della città, mantenendo lo spazio per incontri e conferenze. Questa doppia lettura si intreccia con la presenza di altri elementi, legati al tema della memoria dei caduti delle guerre.

I progettisti hanno cercato di far dialogare le geometrie del luogo, le opere preesistenti e quelle che si aggiungeranno. L’allestimento pensato è un lapidarium che si snoda a perimetro, dove gli elementi si relazionano con l’esattezza dell’architettura. Un atteggiamento che permette una corretta visione degli elementi esposti, senza per questo dimenticare la qualità del volume e delle proporzioni dell’involucro.

Verranno, inoltre, installati nuovi impianti di illuminazione, videosorveglianza, antintrusione e antincendio.

Il tempio di San Sebastiano è il primo edificio costruito a Mantova su progetto di Leon Battista Alberti. Nelle intenzioni dell’Alberti il tempio presentava una pianta centrale, formata da una croce greca inscritta in un quadrato con tre absidi semicircolari. I quattro bracci dovevano essere coperti con volte a botte. L’impianto planimetrico si ripete in modo speculare nella chiesa inferiore, che ha un accesso indipendente rispetto all’aula superiore.

Durante il restauro eseguito tra il 1922 e il 1925, si decise di trasformare l’edificio in sacrario ai caduti, alterandone profondamente la struttura, dato che furono modificate le aperture, si procedette al rifacimento della volta sostituendone i pilastri e le basi che la sostenevano, ma soprattutto sono state aggiunte due scalinate di accesso in facciata. La scala antica, infatti, tuttora esistente e risalente alla fine del Quattrocento, è posta all’interno di una loggia, sul lato sinistro del portico; e lì, in corrispondenza con le testate laterali del pronao. Il restauro condotto da Andrea Schiavi (1924-1925), nell’intento di liberare l’edificio dagli adattamenti subiti, ha poi pesantemente influito sul suo attuale aspetto.

Dal 2011 il tempio è visitabile ed è inserito nel percorso dei Musei Civici del Comune di Mantova. Ospita prevalentemente le reliquie dei Martiri di Belfiore e degli eroi caduti nel corso delle ultime guerre.

Inoltre, sino a novembre 2019, ha accolto le ricostruzioni lignee monumentali degli edifici albertiani, eredità di una fortunata mostra mantovana dedicata al teorico dell’architettura nel 1994.

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