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Liliana Segre: «Ricevo minacce pazzesche, gli odiatori vanno curati»

La senatrice a vita: «Mi preoccupo di questi odiatori, che hanno problemi gravissimi e che dunque dovrebbero essere curati»

Liliana Segre: «Ricevo minacce pazzesche, gli odiatori vanno curati».

«Ricevo minacce pazzesche, che ho ignorato per anni, perché il silenzio mi sembrava la cosa migliore. Mi dicono di stare attenta, di stare a casa, di non andare, ma io sono attiva, a me piace vivere, stare con le mie amiche e i miei amici. Ho tante passioni, dovrei stare a casa ad aspettare che qualcuno venisse ad ammazzarmi? No». Così la senatrice Liliana Segre nel suo intervento al Memoriale della Shoah a Milano durante un evento organizzato dall’Oscad.

«Mi preoccupo di questi odiatori, che hanno problemi gravissimi e che dunque dovrebbero essere curati. Forse – dice Segreho vissuto invano, dato che per trent’anni sono andata nelle scuole a raccontare cosa mi era successo e cosa era successo e mi ritrovo a 93 anni e mezzo, quasi 94, a sentirmi dire stai attenta, perché fai la tua vita normale?».

Oggi, per il terzo anno, Milano ha ospitato il convegno su “Le vittime dell’odio” presso l’auditorium Nissim della Fondazione Memoriale della Shoah organizzato in collaborazione con la Questura di Milano.

Ancora una volta, un incontro per testimoniare l’impegno quotidiano delle istituzioni, ed in particolare delle forze di polizia, nell’assicurare a ogni cittadino il rispetto e la protezione dei diritti umani delle persone più vulnerabili, diritti che vengono spesso violati dalla discriminazione e dall’odio.

L’evento, che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza Vittorio Pisani, è stato moderato dal direttore del Tg LA7 Enrico Mentana e dalla dottoressa Francesca Romana Capaldo, Primo Dirigente della Polizia di Stato e direttore della Segreteria dell’OSCAD.

Dopo i saluti di benvenuto del Presidente del Memoriale della Shoah Roberto Jarach, del Coordinatore Nazionale per la lotta all’antisemitismo Pasquale Angelosanto e del Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, è intervenuto il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, nonché Presidente dell’OSCAD il quale ha definito l’antisemitismo come «un odio non solo religioso, ma anche etnico, razziale e nazionale, che ha percorso la storia dell’umanità, un odio che muta e si trasforma nel corso dei secoli».

Liliana Segre Ricevo minacce pazzesche, gli odiatori vanno curati (2)

Numerosi sono stati gli ospiti saliti sul palco per dare la loro testimonianza: la campionessa italiana ed europea di danza paralimpica Giada Canino, la campionessa di nuoto artistico della nazionale italiana del gruppo sportivo della Marina Militare Linda Cerruti, entrambe vittime di odio on line, e il nuotatore paralimpico del gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato Antonio Fantin, che si sono succeduti sul palco per raccontare le loro esperienze di discriminazione ma anche di rivincita e di affermazione attraverso la decisione di denunciare e quindi di fare «la scelta giusta».

La mattinata è continuata con le riflessioni proposte dalla professoressa Milena Santerini, Vice Presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, che si è soffermata sul cosiddetto “antisemitismo di ritorno” ovvero le nuove forme di odio nei confronti della Comunità Ebraica, mentre il professore associato di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano Marco Cuzzi ha tratteggiato le figure di uomini in divisa, eroi silenziosi, che, durante i tragici giorni della seconda guerra mondiale, seppero fare la scelta giusta anche a rischio della propria vita.

A conclusione della prima parte dell’evento, la violinista Alessandra Sonia Romano, custode del “violino della Shoah”, ha dato voce ai ricordi attraverso le note del brano KADDÍSH di Maurice Ravèl.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come «la cura principale contro l’odio e l’antisemitismo si ottiene attraverso l’applicazione della legge e la diffusione della cultura e del rifiuto dell’indifferenza. Questo richiede il contributo di tutti».

Infine gli ospiti hanno assistito all’esibizione della Banda Musicale della Polizia di Stato, diretta dal Maestro Maurizio Billi, che ha accompagnato il violino della Shoah nell’interpretazione dei brani Meditation di Jules Massenet e Schindler’s List di John Williams.

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