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L’Fmi non cambia le stime: l’Italia crescerà dello 0,7% nel 2024

La crescita dell’Eurozona si attesta sullo +0,5%

L’Fmi non cambia le stime: l’Italia crescerà dello 0,7% nel 2024.

L’Italia crescerà dello 0,7% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025.

Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale nell’aggiornamento del World Economic Outlook, nel quale ha confermato il 0,7% di crescita quest’anno e ritoccato leggermente al rialzo di 0,1 punti percentuali quella per il 2025. Con il suo +0,7% l’Italia cresce più del Regno Unito (+0,6%) e della Germania (+0,5%) nel 2024.

Nel 2023 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,7% rispetto al 2022, chiuso a +3,7%. Lo rende noto l’Istat, precisando che nel 2023 ci sono state due giornate lavorative in meno del 2022 e che i risultati dei conti nazionali annuali saranno diffusi il prossimo 1 marzo.

La stima del governo contenuta nella Nadef indicava per lo scorso anno una crescita dello 0,8% ma, dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha evidenziato il rischio di un rallentamento dell’economia e quindi di una revisione al ribasso delle previsioni.

La crescita annuale dell’Eurozona e dei ventisette Paesi dell’Ue nel 2023 è stata dello 0,5%. Lo comunica Eurostat nella sua prima stima flash sul Pil.

Il Pil tedesco nel quarto trimestre 2023 è sceso dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Ufficio federale di statistica, in base a dati provvisori, come riporta Dpa. Nel 2023 il Pil al netto dei prezzi è sceso dello 0,3% confermando le prime stime del 15 gennaio.

L’economia spagnola ha chiuso il 2023 con una crescita del Pil su base annua del 2,5% e una robusta accelerazione nel quarto trimestre dello 0,6% rispetto allo 0,4% del trimestre precedente, secondo i dati diffusi oggi dall’Istituto nazionale di Statistica (Ine). In un contesto complicato dai conflitti e nonostante l’aumento dei tassi di interesse, il Pil ha superato le previsioni del governo, che a inizio anno situavano la crescita su livelli di poco superiori all’1%.

fmi

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