Lecco, due nuovi spazi alla scuola primaria di Santo Stefano, progettati secondo criteri pedagogici innovativi
Lecco, selezionata dalla Fondazione Reggio Children e Enel Cuore nell’ambito del progetto “Fare Scuola” insieme ad altri 89 istituti, la scuola primaria di Santo Stefano vanta due nuovi ambienti scolastici, progettati come luoghi di apprendimento e relazione, secondo criteri pedagogici innovativi.
Grazie ai 50.000 euro destinati all’istituto, sono stati infatti allestiti due nuovi spazi, attualmente utilizzati dagli studenti dell’istituto, che aderisce già da molti anni anche a “Scuola potenziata”, un progetto avviato all’inizio degli anni ’90 che riserva una particolare attenzione ai bambini con diritti speciali.
Il primo spazio, chiamato “via dell’appredimento” è il grande corridoio d’ingresso della scuola, un luogo di relazione, divenuto spazio di approfondimento, lavoro informale e punto di accesso alla documentazione, deputato anche al gioco e al relax, oltre che allo sviluppo dell’identità personale. Questo spazio è stato ripensato infatti per permettere ai bambini di realizzare attività in piccoli gruppi, come lo sviluppo dell’apprendimento della lettura.
Il secondo spazio, chiamato “aula inclusiva“, è un’aula dedicata alle attività per bambini con bisogni speciali. Concepita come spazio immateriale, informale e destrutturato, uno spazio libero, privo di banchi, cattedra o direzionalità e dotato di strumentazioni digitali e morbide sedute.
“Progettare lo spazio dell’apprendimento significa progettare lo spazio delle relazioni – spiega l’assessore alla Cura della città e lavori pubblici Maria Sacchi -: le scuole sono gli ambienti in cui i nostri piccoli cittadini trascorrono la maggior parte del loro tempo e rappresentano luoghi di aggregazione, condivisione, scambio e conoscenza. Ambienti sicuri e accoglienti aiutano docenti e studenti a lavorare meglio e in un clima positivo – prosegue l’assessore -; quello raggiunto dalla primaria Santo Stefano è sicuramente un traguardo importante per la nostra città, e uno stimolo ad assumere sempre di più un approccio pedagogico nello sviluppo degli spazi”.
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