Lecce, approvato il Piano comunale delle Coste
Le dichiarazioni del Sindaco Salvemini e dell'Assessora Maglietta
Lecce, il Consiglio comunale ha approvato il Piano Comunale delle Coste, che sarà ora sottoposto dalla Regione Puglia per la verifica di compatibilità al PRC entro sessanta giorni, prima di tornare in Consiglio comunale per la definitiva approvazione.
Il Piano Comunale delle Coste è lo strumento di assetto, gestione, controllo e monitoraggio del territorio costiero comunale in termini di tutela del paesaggio, di salvaguardia dell’ambiente, di garanzia del diritto dei cittadini all’accesso e alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico, nonché disciplina per il suo utilizzo eco-compatibile.
“Questo per noi è un giorno di festa: in una Puglia di 69 comuni costieri e una legge del 2006 che li obbliga alla approvazione di Piani delle coste, siamo l’unico comune capoluogo ad essere giunto al risultato. Questo non definisce un primato ma segna una novità che credo e spero sia colta nel suo pieno significato nei prossimi anni. Il Piano è lo strumento con il quale la città esprime attenzione concreta alla costa in termini di sviluppo e tutela – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – Ed è con il progetto politico e culturale di questa amministrazione, votato dagli elettori, che si è determinata una nuova consapevolezza e un nuovo sguardo della città verso il suo mare. Ricordo che Lecce non aveva un Piano delle Coste, pur potendolo avere fin dal 2006, all’indomani dell’approvazione del PRC. Tuttavia, sarebbe illusorio pensare che con questa delibera si risolvano tutti i problemi: occorre un mix tra Piano Coste, progetti di rigenerazione, Pug, oltre all’attenzione al tema dell’abusivismo edilizio e delle demolizioni che ci consentiranno di restituire aree pubbliche occupate da manufatti realizzati in maniera illegale. L’approvazione del Piano non è solo l’esito di un atto deliberativo o di un iter tecnico-burocratico, ma di un processo che è cominciato anni addietro e che ci ha visti tutti coinvolti, amministratori, tecnici, cittadini, portatori di interesse, nella misura in cui abbiamo voluto e deciso di esserne protagonisti. Un percorso che non è mai concluso, in quanto il Piano è uno strumento dinamico, soggetto a variazioni e aggiustamenti nel tempo. Del quale dobbiamo impegnarci a perseguire i valori. Tra questi l’apertura di nuove e diversificate possibilità di sviluppo e investimento sulle energie e la creatività di chi vorrà credere nella nostra costa. E questa apertura a nuovi protagonismi per me definisce il senso progressista delle scelte compiute oggi”.
“Oggi l’aula avvia la transizione della costa leccese verso un futuro nuovo, fatto di rigenerazione paesaggistica, di nuove e diversificate opportunità, sia per gli attuali che per i futuri concessionari, di cura per il paesaggio attraverso il monitoraggio dell’erosione, di spiagge libere finalmente attrezzate dei servizi che servono ai loro fruitori – dichiara l’assessore alle Politiche Urbanistiche e Marine Rita Miglietta – Il Piano ci consente di fare un grande salto in avanti perché passiamo da una idea politica che aveva dimenticato le spiagge delegando tutto all’impresa balneare ad un nuovo approccio collaborativo nella gestione della costa che comporterà più sostenibilità. Il Piano delle Coste non è la sommatoria di un numero di concessioni ma la faticosa e dinamica ricerca di un equilibrio tra spiagge libere e concessioni, tra le quali le nuove diversificate opportunità, balneari, sportive, culturali e naturalistiche che offre, e che rappresentano per tutta la città una occasione di sviluppo sostenibile nei prossimi anni. Ringrazio il sindaco, i consiglieri comunali e la presidente delal commissione Urbanistica Povero per il prezioso lavoro di arricchimento e condivisione svolto, i tecnici con i quali condividiamo il traguardo raggiunto, il dirigente e gli uffici del settore Politiche Urbanistiche e Marine che con competenza e abnegazione hanno lavorato al Piano e tutti coloro che lungo il percorso di costruzione del piano hanno preso parte alle occasioni pubbliche di confronto: portatori di interesse, associazioni, studiosi e cittadini”.
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