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La proposta di Giancarlo Giorgetti: azzerare le tasse per chi ha o fa figli

Massimo Bitonci: «si potrebbe operare reintroducendo una detrazione alta, 10 mila o cinquemila euro per ogni figlio a carico e questo diventa un vero cuneo fiscale che riduce l'Irpef»

La proposta di Giancarlo Giorgetti: azzerare le tasse per chi ha o fa figli

Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero dello sviluppo economico, dopo l’idea lanciata da Giancarlo Giorgetti ministro dell’economia di azzerare le tasse per chi fa o ha figli, afferma «Abbiamo l’occasione della legge delega fiscale che già qualcosa dice. Lo strumento della detrazione figli a carico è stato rivisto con l’assegno unico», ripercorre Bitonci, «si potrebbe operare reintroducendo una detrazione alta, 10 mila o cinquemila euro per ogni figlio a carico e questo diventa un vero cuneo fiscale che riduce l’Irpef. Si realizza un quoziente familiare all’interno». Sull’obiezione incapienti che non beneficerebbero della detrazione per Bitonci l’importo dovrebbe confluire nell’assegno unico che resta anche per i nuclei familiari con capienza fiscale: «si deve parlare anche dell’Irpef negativa, cioè per chi è incapiente si prevede il rimborso di quello che avrebbe attraverso le detrazioni».

Le risorse per Bitonci si troverebbero nella rimodulazione dei 160 mld drenati nelle molteplici tax expenditure. Il ministro dell’economia ha lanciato quella che è una idea al momento di studio, riportata da Il Foglio: «presentare entro l’anno un bonus famiglie modello ‘110%’ pensato per i genitori con figli. In sintesi: niente tasse per chi fa figli».

La proposta di Giorgetti non fa distinzioni di reddito. La detrazione spetterebbe in egual misura a chi guadagna un milione di euro o a chi ne porta a casa 20mila. Nessuna politica di welfare come rafforzamento della struttura degli asili nido (a cui, in teoria, è però dedicato un capitolo, in ritardo, del Pnrr) o housing sociale. Semplicemente più soldi in tasca per pagarsi servizi come baby sitter etc..

Non è chiaro, ma ricordiamo che si tratta di un piano che non ha ancora trovato piena formulazione, da dove arriverebbero le coperture. Per quanto se ne sa e se applicato solo ai nuovi nati, prendendo a riferimento i circa 400mila bebé del 2022, la misura costerebbe 4 miliardi il primo anno. Otto miliardi il secondo, dodici il terzo e così via fino ai 72 miliardi all’anno trascorsi 18 anni.

Questo nel caso che la misura non abbia alcun effetto sul numero di nascite che se invece aumentassero porterebbe l’esborso ancora più su. Per ora siamo nella dimensione utopica della politica. A meno che, se si trattasse di un puro credito di imposta, le persone che pagano meno di 10mila euro di tasse, quindi quelle con i redditi più bassi, non potessero approfittare appieno del beneficio. Si tratterebbe comunque di somme ingenti per l’erario, più difficili da quantificare, per di più con un effetto fortemente regressivo, con un beneficio maggiore per chi è più ricco.

A stretto giro è arrivata la conferma del viceministro all’economia Maurizio Leo dell’impegno del ministero sul tema: «Tra le priorità del governo c’è il sostegno alla natalità, come riporta il Def. Le risorse dovranno essere individuate con la Nadef». Leo ricorda che al momento si sono trovati i 3 miliardi per la riduzione del cuneo e altri 4,5 miliardi per il 2024 che sono destinati al fondo per la riduzione della pressione fiscale.

La proposta di Giancarlo Giorgetti: azzerare le tasse per chi ha o fa figli

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