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“La pace in 12 punti”: il Piano della Cina

Il dialogo, l’unica strada possibile.

“La pace in 12 punti”: il Piano della Cina.

Il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, il no all’uso di armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche a uso civile: i punti principali della preannunciata «Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina».
Il testo – composto da 12 punti – elaborato dal presidente cinese Xi Jinping e diffuso questa mattina dal suo ministero degli Esteri, viene pubblicato in occasione del primo anniversario dell’invasione russa in Ucraina.
Si tratta della prima dichiarazione cinese sulla sicurezza dei civili, sul rispetto del diritto internazionale umanitario e sulla contrarietà agli attacchi contro le centrali nucleari.
Al primo punto c’è il rispetto di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti i Paesi secondo le leggi internazionali riconosciute, compresi scopi e principi della Carta delle Nazioni Unite. Al secondo, l’abbandono della «mentalità della Guerra Fredda»: la sicurezza di un Paese non può andare a scapito di quella di altri Paesi e «la sicurezza regionale non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari». È opportuno un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile per la stabilità a lungo termine del mondo.
Il cessate il fuoco , lo stop ai combattimenti e l’importanza di colloqui e negoziati si riscontrano rispettivamente al terzo ed al quarto punto, descritti questi ultimi come «l’unica via d’uscita praticabile».
Il quinto e il sesto punto fanno riferimento alla protezione di civili e dei prigionieri di guerra, la creazione di corridoi umanitari e l’invito a «rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale».
Il mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari (no agli attacchi armati e sì al ruolo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica) e il rigetto delle armi nucleari (non possono essere usate e la guerra nucleare non può essere combattuta) sia sul loro uso sia sulla semplice minaccia, al settimo e ottavo punto.
Al nono punto: facilitare le esportazioni di grano – «tutte le parti dovrebbero attuare l’accordo firmato da Russia, Turchia, Ucraina e Onu in modo equilibrato, completo ed efficace».
Lo stop alle sanzioni unilaterali e alle pressioni che «non solo non risolveranno i problemi, ma ne creeranno di nuovi». All’undicesimo punto, l’appello per «la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento» a tutela dell’economia globale.
 Infine (12), l’invito a promuovere la ricostruzione postbellica nelle zone di conflitto.

“La pace in 12 punti”, il Piano della Cina.

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