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La Camera respinge la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè: 206 voti contrari, 134 favorevoli. La ministra divisa tra sostegno della maggioranza e attacchi delle opposizioni

Dopo un acceso dibattito, la mozione di sfiducia contro Santanchè è stata respinta. I dettagli sul voto e le reazioni dell'opposizione.

La Camera respinge la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè: 206 voti contrari, 134 favorevoli. La ministra divisa tra sostegno della maggioranza e attacchi delle opposizioni

Nel pomeriggio di ieri, Martedì 25 febbraio, la Camera dei Deputati ha respinto la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti della Ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Il voto finale ha visto 206 deputati contrari alla sfiducia e 134 favorevoli, con un astenuto. Il risultato, seppur atteso, ha confermato la compattezza della maggioranza nel difendere la ministra, nonostante le polemiche politiche e giudiziarie che la riguardano.

Le accuse e la difesa della Ministra

La mozione di sfiducia era stata presentata in seguito al rinvio a giudizio della ministra per falso in bilancio nell’inchiesta sulla società Visibilia, con un ulteriore possibile capo d’imputazione per truffa all’INPS.

Nel corso del dibattito parlamentare, Santanchè ha ribadito la sua posizione garantista, affermando di voler affrontare il processo senza cedere a pressioni esterne: “A breve  ci sarà un’altra udienza preliminare e finora abbiamo solo sentito l’accusa. In quell’occasione farò una riflessione, per poter anche valutare le mie dimissioni. Sarò guidata solo dal rispetto del mio premier, del governo, della maggioranza ma soprattutto per l’amore per il mio partito dove certo io non vorrò mai diventare un problema ma continuare a essere una risorsa“. ha dichiarato la ministra.

Nel suo intervento in Aula, la ministra ha inoltre sottolineato la necessità di non trasformare il Parlamento in un’aula di tribunale e ha ricordato diversi casi di politici costretti alle dimissioni per poi essere assolti. “Non voglio far parte di questo elenco, ma non intendo scappare: mi difenderò nel processo con dignità“, ha dichiarato.

Le reazioni delle opposizioni

Le opposizioni hanno contestato duramente la ministra, sottolineando il problema dell’opportunità politica della sua permanenza nel governo.

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha accusato Santanchè di essere garantista solo con se stessa, ricordando episodi passati in cui Fratelli d’Italia aveva chiesto dimissioni immediate per accuse simili. Schlein ha anche attaccato la premier Giorgia Meloni, sottolineando la sua incoerenza rispetto a dichiarazioni passate su vicende analoghe.

Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha criticato la decisione della maggioranza, affermando che “lei non è forse unica responsabile di questa vicenda. Sopra di lei c’è una responsabile ancora maggiore: la presidente Meloni che l’avrebbe dovuta far dimettere, perché mette a rischio l’immagine dell’Italia nel mondo. Sono due le spiegazioni: o lei la ricatta e questo è un fatto grave, gravissimo. La seconda spiegazione è che avete bramato di gestire il potere e ora vi siete inebriati e vi sentite casta intoccabile da qualsiasi legge dello Stato, il caso Delmastro ne è un altro esempio” .

La posizione della maggioranza

I partiti di maggioranza hanno difeso compatta la ministra. I deputati di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno  criticato le opposizioni per aver cercato di trasformare il Parlamento in un tribunale mediatico. “Apprezziamo le parole di Santanchè e la sua disponibilità a valutare le dimissioni, ma riteniamo che il garantismo valga per tutti”, ha dichiarato il capogruppo di FdI alla Camera.

Le dichiarazioni finali della Ministra

Nel suo intervento conclusivo, Santanchè ha ribadito la sua posizione: “Non voglio sottostare a un ergastolo mediatico, ma attendo il giudizio della magistratura“. Ha poi respinto le accuse sulle presunte irregolarità nella gestione della cassa integrazione Covid, affermando di aver agito solo per difendere i posti di lavoro.

Infine, ha confermato che prenderà in considerazione l’eventualità di dimettersi, ma lo farà senza pressioni esterne: “A breve ci sarà un’altra udienza preliminare e farò una riflessione. Ma la farò da sola, con me stessa“.

La Camera respinge la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè: 206 voti contrari, 134 favorevoli. La ministra divisa tra sostegno della maggioranza e attacchi delle opposizioniIl voto sulla mozione di sfiducia ha sancito una vittoria politica per la maggioranza, che ha evitato una crisi di governo su un tema delicato. Tuttavia, il dibattito ha evidenziato profonde spaccature tra maggioranza e opposizione, alimentando ulteriormente il clima di scontro politico. Resta da vedere se la posizione di Santanchè resterà sostenibile nel lungo periodo o se nuove rivelazioni potrebbero spingere la ministra a un passo indietro.

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