La Bce lascia invariati i tassi di interesse: restano al 4,5%.
La Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Si tratta della terza pausa nel ciclo di dieci rialzi consecutivi cominciato a luglio 2022.
“Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, si ritiene che i tassi si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”, si legge nel comunicato diffuso dalla Banca centrale europea.
Il board dei governatori ribadisce anche che “continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione”.
“In particolare – si legge ancora nel comunicato -, le decisioni sui tassi saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.
È probabile, dunque, che l’economia della zona euro sia stagnante nell’ultimo trimestre del 2023 e debole nel primo del 2024. Ma alcuni indicatori puntano ad una ripresa nei trimestri successivi.
L’inflazione, scesa a 2,9% a dicembre, calerà ancora nel 2024. Lo ha confermato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, al termine della riunione del consiglio direttivo. Il momento per il taglio dei tassi non sembra ancora essere arrivato. «Il consenso intorno al tavolo del consiglio direttivo è che è ancora prematuro discuterne», ha dichiarato la presidente della Bce.
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