Iniziato ieri il tour di Ursula von der Leyen in America Latina
"Vogliamo contribuire con 20milioni di euro al fondo Amazzonia e anche i nostri Stati membri lo faranno"
Iniziato ieri il tour di Ursula von der Leyen in America Latina
Brasile, Argentina, poi ancora Cile e, infine, Messico. E’ un vero e proprio tour quello che vedrà impegnata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, da ieri, 12 giugno 2023. fino a giovedì in America Latina con l’obiettivo di rafforzare le relazioni con i principali Paesi della regione.
Bruxelles getta le basi per preparare il vertice Ue-Celac (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) che sarà ospitato nella capitale d’Europa il 17 e 18 luglio e von der Leyen dovrebbe annunciare in questi giorni una serie di progetti e iniziative d’investimento nella regione attraverso Global Gateway, la strategia di finanziamento da 300 miliardi di euro con cui l’Unione europea aspira a dar vita a una alternativa alla Via della Seta cinese.
Il tour di von der Leyen prende il via ieri a Brasilia, dove sarà ricevuta dal presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, per un incontro bilaterale e un pranzo di lavoro. Sempre ieri, nel pomeriggio, la presidente von der Leyen ha tenuto un discorso alla Confederazione dell’industria nazionale.
Oggi sarà a Buenos Aires, dove incontrerà Alberto Fernández, presidente dell’Argentina e dove terrà un discorso al Business Forum Ue-Argentina.
Mercoledì farà tappa a Santiago del Cile, dove incontrerà il presidente Gabriel Boric e visiterà successivamente Comberplast, un’azienda cilena dedicata al riciclaggio della plastica.
Chiuderà il tour, giovedì, la visita a Città del Messico dove incontrerà il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador.
Proprio il vertice di luglio sarà il momento per attuare l’agenda comune per gli investimenti tra Unione europea e America Latina-Caraibi, mobilitando risorse tra gli altri, per l’energia rinnovabile e l’idrogeno verde, le materie prime critiche, la decarbonizzazione e i progetti di infrastrutture di trasporto, il 5G e la connettività dell’ultimo chilometro, la digitalizzazione dei servizi pubblici, la gestione sostenibile delle foreste, la produzione sanitaria, l’istruzione e le competenze e la finanza sostenibile.
La scorsa settimana, sempre nell’ottica di preparare il vertice di luglio, la Commissione ha adottato con l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, una comunicazione congiunta con una nuova agenda rinnovata con la regione.
L’Ue stima che grazie a questi accordi, gli scambi bilaterali di beni sono aumentati del 40 per cento dal 2018 al 2022, con un totale di scambi bilaterali di beni e servizi pari a 369 miliardi di euro nel 2022.
Sono in corso gli sforzi per firmare e ratificare l’accordo aggiornato con il Cile e per finalizzare quello con il Messico, ma resta in ballo anche l’accordo con il blocco del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) le cui trattative sono in stallo dal 2019.
Il rafforzamento dei partenariati commerciali con la regione è la chiave per non perdere la corsa all’approvvigionamento di materie prime critiche per la transizione. Bruxelles sta lavorando per rafforzare partnership commerciali strategiche con quei Paesi che possono aiutare l’Unione nella corsa alle materie prime: il Cile, ad esempio, è il secondo produttore al mondo di litio, che viene usato per la produzione delle batterie.
L’Unione europea e la regione latinoamericana e caraibica “scambiano già ogni giorno beni e servizi per un valore di un miliardo di euro, ma ora vogliamo passare al livello successivo, ad esempio con partnership reciprocamente vantaggiose su materie prime critiche per diversificare le nostre catene di approvvigionamento”, ha confermato Dombrovskis.
“Dobbiamo unire le forze sulla lotta al cambiamento climatico, e accolgo la sua leadership Lula: vogliamo contribuire con 20 milioni di euro al fondo Amazzonia e anche i nostri Stati membri lo faranno”. Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, precisando che l’Unione europea “investirà 10 miliardi di euro in America Latina e nei Caraibi attraverso il programma Global Gataway, e questo è solo l’inizio perché sarà integrato dalle contribuzioni degli Stati membri”.
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