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Il Mes divide maggioranza e opposizione: la Camera boccia la ratifica

In Aula 184 no, 72 sì e 44 astenuti

Il Mes divide maggioranza e opposizione: la Camera boccia la ratifica.

La Camera ha bocciato la ratifica dell’accordo sul Mes. Montecitorio ha respinto il trattato con 184 voti contrari, 72 favorevoli e 44 astenuti. Si sono schierati per il no alla ratifica i partiti di maggioranza (tranne Forza Italia e Noi Moderati che si sono astenuti). Hanno votato sì, invece, le opposizioni (tranne M5S che ha votato per il no). La bocciatura arriva dopo che la Commissione Bilancio aveva votato per il parere contrario.

Sulla vicenda il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe afferma: «Ho preso atto del voto espresso dal Parlamento italiano in merito alla ratifica del trattato. Pur nel pieno rispetto delle deliberazioni parlamentari, mi rammarico per l’esito. L’Italia rimane l’unico Paese che blocca la finalizzazione di una riforma su cui tutti ci siamo impegnati nel 2021».

Fonti di Palazzo Chigi sottolineano che “il Mes è in piena funzione nella sua configurazione originaria, ossia di sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria. La scelta del Parlamento italiano di non procedere alla ratifica può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”.

Forza Italia sostiene di aver agito responsabilmente con l’astensione. Il capogruppo alla Camera Paolo Barelli avverte: «Tajani ha avvisato Meloni e Salvini sull’astensione, il governo regge».

Il vicepremier Salvini commenta sui social il voto: “Il Parlamento boccia il Mes: pensionati e lavoratori italiani non rischieranno di pagare il salvataggio delle banche straniere. E pazienza se a sinistra si arrabbieranno. Una battaglia della Lega combattuta per anni e finalmente vinta. Avanti così, a testa alta e senza paura”.

“Tutti dicono che il Mes non serviva. Gli altri lo hanno votato, se una cosa non serve io non la voto – aggiunge il leader della Lega -. Anzi, siccome l’Italia ha messo dei soldi in questo istituto, visto che non ci serve possiamo anche chiederli indietro questi soldi”.

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Il leader del M5S Giuseppe Conte, dopo aver dichiarato che il suo partito avrebbe votato contro la ratifica del Mes, ha spiegato: «Meloni ha detto che avevamo fatto passare il Mes con il favore delle tenebre. Ha mentito al Parlamento. Solo oggi decidete sul Mes e ve ne assumente le responsabilità. Noi lo abbiamo rifiutato quando tutti volevano costringere l’Italia. Nel dicembre 2020 abbiamo lavorato financo per migliorare questo strumento, per rendere il Mes un accordo comunitario e non intergovernativo. Oggi avete portato alla chetichella la votazione sul Mes in Aula, ma pensate che gli italiani siano così stupidi? Mascherate i vostri fallimenti e il Mes rimarrà grazie a voi un accordo intergovernativo e non comunitario».

La segretaria del Pd Elly Schlein ha spiegato che «sulla ratifica del Mes si è spaccato il governo e la maggioranza a dimostrazione di un europeismo di facciata da parte di alcuni della maggioranza, ma soprattutto del danno alla credibilità del Paese. Avevano detto che avrebbero utilizzato il Mes sul patto di stabilità e invece succede che si sono smascherati da soli: mercoledì hanno accettato a testa bassa un accordo fatto da Francia e Germania e adesso confessano con questo voto sul Mes, che non è mai entrato nella trattativa, di essere stati sconfitti sul patto, ma il messaggio ritorsivo danneggia il Paese».

“Meloni, Salvini e Conte si confermano populisti e dicono No al Mes. Forza Italia sempre più imbarazzante si astiene come la sinistra radicale. C’è un grande spazio per chi ancora crede nell’Europa, nel riformismo, nella politica. Avanti!”. Lo scrive su X il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

“Oggi la maggioranza si spacca sul Mes e così il campo largo – scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda -. È la testimonianza che questo Paese non si può governare con un bipolarismo che produce solo contraddizioni e figuracce”.

“Il Mes si rammarica della decisione del Parlamento italiano di votare contro la ratifica della riforma del trattato. Senza la ratifica di tutti i Paesi membri, il Mes non sarà in grado di fornire il sostegno comune al Fondo di risoluzione unico dell’Unione bancaria, di cui beneficerebbero tutti i Paesi dell’area euro”. Lo dichiara il direttore generale del Mes, Pierre Gramegna, in una nota.

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