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Il governo, sul fronte migranti, ha un solo obiettivo: evitare che i numeri continuino ad aumentare a questi ritmi e alleggerire le strutture di accoglienza

Giorgia Meloni: «L'Italia è una Nazione, allo stesso tempo, continentale e marittima. È nata nel, per e con il mare»

Il governo, sul fronte migranti, ha un solo obiettivo: evitare che i numeri continuino ad aumentare a questi ritmi e alleggerire le strutture di accoglienza

Il Governo, sul fronte migranti, ha un solo obiettivo: evitare che i numeri continuino ad aumentare a questi ritmi e alleggerire le strutture di accoglienza.

Il prossimo passo è quello di attuare una stretta sulle norme ora in vigore, in particolare sulla protezione speciale che agisce sui richiedenti asilo e sui rimpatri degli irregolari, affinché siano un vero deterrente contro gli arrivi di migranti irregolari in Italia.
Questo è l’ambito di lavoro al quale il governo intende dedicarsi nei prossimi giorni, dopo aver annunciato che presenterà i propri emendamenti al decreto varato dopo il naufragio di Cutro, ora all’esame del Senato.

Non ci sono passi indietro da parte dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni che, anzi, vuole rafforzare la sua posizione, già ribadita dal premier dopo la tragedia calabrese in cui morirono 93 persone, condivisa dalla Lega e apertamente rivendicata dal ministro Matteo Piantedosi.

«Se oggi dichiareremo lo stato di emergenza sull’immigrazione? E’ una ipotesi assai probabile. Ieri mi sono sentito col collega dell’Interno Piantedosi, c’è una condizione di assoluta emergenza. Non è un fatto nuovo, io stesso avevo lanciato l’allarme settimane fa. E’ un problema che è destinato a non esaurirsi per almeno i prossimi dieci anni. Una condizione che mette in sofferenza le strutture dello Stato ed è inevitabile perché parliamo di esseri umani che hanno diritti e verso i quali dobbiamo avere un approccio responsabile. Lo stato di emergenza dovrebbe facilitare le procedure. Parliamo di un fenomeno mai conosciuto nel passato. Le isole da sole non possono affrontare questa condizione di emergenza», dice il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.

Dovrebbe approdare oggi pomeriggio al Consiglio dei ministri la dichiarazione di Stato di emergenza nazionale in materia di immigrazione.

La decisione sarebbe maturata dopo un incontro avvenuto ieri tra i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Protezione civile e del Mare, Nello Musumeci.

La strada degli emendamenti governativi condivisi da tutta la maggioranza è quella che sembra essere al momento preferita da Palazzo Chigi, che in questo modo vuole anche dare un forte segnale al parlamento, all’Europa e alle opposizioni, mostrandosi più unita che mai.

Oggi, martedì 11 aprile, alle 18 la commissione Affari costituzionali del Senato tornerà a riunirsi e oltre ai pareri dell’esecutivo, che ancora mancano, l’attenzione sarà tutta sugli emendamenti governativi annunciati dal sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni.

«Li presenteremo per affrontare le ulteriori questioni emerse dopo l’emanazione del decreto, tenuto conto della particolare rilevanza del flusso migratorio in atto», fonti vicine all’esecutivo parlano in realtà di poche ma significative modifiche, capaci di rafforzare la linea “stop partenze” e lotta agli scafisti.

Una linea che sembra essere ancor più determinante e importante davanti all’aumento così elevato degli sbarchi, che preannuncia un’estate torrida dal punto di vista degli arrivi irregolari.
“Gli emendamenti del governo non andranno a sovrapporsi a quelli della Lega, perché il grosso delle modifiche targate Carroccio non verranno toccate”.

Così riferiscono alcune fonti, che sottolineano che verranno solo limate dal punto di vista tecnico-formale e messe in ordine. Ad esempio resteranno le limitazioni per ottenere la protezione speciale ma probabilmente, in alcuni casi, saranno più rigide rispetto a oggi.

Potrebbe saltare, invece, la proposta della Lega di creare una struttura di missione, chiamata “Struttura” e attiva al ministero dell’Interno “con compiti consultivi e di indirizzo” per l’integrazione dei migranti.

«L’Italia è una Nazione, allo stesso tempo, continentale e marittima. È nata nel, per e con il mare: la geografia ha plasmato la nostra civiltà e ci ha reso piattaforme naturali per la diffusione della cultura, i commerci e la logistica. Purtroppo, però, l’Italia ha spesso dimenticato questa sua duplice identità, si è percepita come una “Patria senza mare” e non è stata pienamente consapevole di quanto il mare possa essere una risorsa geostrategica, ambientale, culturale ed economica. Rimettere al centro questo asset e farne un vettore di sviluppo e di ricchezza, da ogni punto di vista, è una priorità del Governo. Un impegno che ribadiamo anche oggi in occasione della ‘Giornata nazionale del mare’. La facciata di Palazzo Chigi sarà illuminata di azzurro ed è ricco il programma di iniziative che i diversi Ministeri hanno previsto sul territorio nazionale per coinvolgere Istituzioni, cittadini, scuole e studenti e sottolineare il legame indissolubile tra l’Italia e il mare. Da una maggiore consapevolezza e conoscenza di ciò che siamo e delle potenzialità che abbiamo può scaturire anche un rinnovato protagonismo nel presente e nel futuro», dice in una dichiarazione Giorgia Meloni

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