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Il Cremlino avverte: «Le capitali europee potrebbero diventare degli obiettivi»

In risposta al dispiegamento dei missili a lungo raggio Usa

Il Cremlino avverte: «Le capitali europee potrebbero diventare degli obiettivi».

Mosca alza il tiro nei confronti dell’Ue in risposta alla decisione degli Usa di dispiegare missili a lungo raggio in Germania.

Dopo aver denunciato «un ritorno alla guerra fredda» ed aver promesso una «risposta militare», il Cremlino ha avvertito che l’iniziativa americana autorizza la Russia a designare come «potenziali» obiettivi di ritorsione le «capitali» del Vecchio Continente.

Il piano statunitense sui missili a lungo raggio in Germania non scatterà immediatamente, ma soltanto a partire dal 2026, prima in modo episodico e poi duraturo. Ma è bastato l’annuncio, formalizzato al summit dei leader dell’Alleanza Atlantica, per scatenare una serie di durissime reazioni da parte dei vertici russi.

Dmitry Peskov, in un’intervista ad una tv nazionale, ha parlato di una situazione «paradossale»: gli Usa «hanno schierato una varietà di missili di diversa gittata in Europa, che sono tradizionalmente puntati sul nostro Paese, e di conseguenza il nostro Paese ha designato le località europee come obiettivi per i nostri missili».

A questa retorica sempre più aggressiva fa da contraltare la volontà del Cremlino di tenere aperto un canale di dialogo con Washington. Non a caso ieri il ministro della Difesa, Andrei Belousov, ha parlato al telefono di questo dossier con il capo del Pentagono Lloyd Austin. Un colloquio chiesto dai russi, ha fatto sapere Mosca, per discutere su «come prevenire minacce alla sicurezza e ridurre il rischio di una possibile escalation».

Il Cremlino avverte Le capitali europee potrebbero diventare degli obiettivi

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