Il caso Almasri continua ad essere tema di dibattito in parlamento: Nordio e Piantedosi difendono l’espulsione, Meloni nel mirino delle opposizioni
Il caso Almasri infiamma il Parlamento: Meloni assente, Nordio e Piantedosi difendono l'operato del governo. Le opposizioni accusano: "Una scelta politica, non giuridica".
Il caso Almasri continua ad essere tema di dibattito in parlamento: Nordio e Piantedosi difendono l’espulsione, Meloni nel mirino delle opposizioni
La vicenda Almasri continua a scaldare gli animi in Parlamento. Dopo giorni di polemiche, le informative dei ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell’Interno Matteo Piantedosi sono state seguite da un acceso dibattito alla Camera. L’assenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha scatenato dure reazioni dalle opposizioni.
Schlein: “Liberare Almasri è stata una scelta politica”
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha puntato il dito contro il governo, accusandolo di nascondersi dietro cavilli giuridici: “Avete ammesso che liberare Almasri è stata una scelta politica, non giuridica. La vostra inerzia ha portato alla scarcerazione di un torturatore.”
Schlein ha anche criticato aspramente l’assenza di Meloni: “Oggi la presidente del Consiglio è scappata dal Parlamento. È un gesto di grande viltà istituzionale che manca di rispetto all’aula e al Paese.”
Durante il suo intervento, la segretaria ha ribadito che il governo avrebbe potuto e dovuto agire diversamente per evitare la liberazione di Almasri.
Fratoianni: “Quando sono avvenute queste torture?”
Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, ha mostrato in aula la foto di una bambina vittima di torture imputate ad Almasri, chiedendo a Nordio di spiegare quando sarebbero avvenuti questi crimini: “Ministro, lei si è assunto la responsabilità di non fare il suo dovere. Ci dica quando Almasri ha commesso queste torture, ci dica in che anno.”
La drammatica esposizione di Fratoianni ha aumentato la tensione in aula, già scossa dagli attacchi delle opposizioni.
Conte: “Meloni scappa, un atto di viltà istituzionale”
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha rincarato la dose contro Giorgia Meloni, accusandola di evitare il confronto diretto in Parlamento: “Presidente Meloni, non parli più sui social o in TV. Se non ha avuto il coraggio di venire qui oggi, non si permetta di commentare questa vicenda altrove. Quello di oggi è un atto di viltà istituzionale.”
Conte ha inoltre attaccato Nordio, definendolo un “giudice assolutore” e criticando duramente le sue dichiarazioni durante l’informativa.
Le difese del governo: “Abbiamo fatto il nostro dovere”
Dal fronte della maggioranza, il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè (Forza Italia), ha difeso l’operato del governo, sostenendo che l’informativa dei ministri è stata chiara e trasparente: “Il governo ha fatto il suo dovere, rispettando le regole. Questa non è un’aula di tribunale, e i banchi del governo non sono quelli degli imputati.” Anche Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) ha criticato duramente le accuse delle opposizioni, definendole una “sagra del pregiudizio”.
Piantedosi: “Espulsione necessaria per la sicurezza nazionale”
Nel corso del suo intervento, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha spiegato che l’espulsione di Almasri è stata dettata da esigenze di sicurezza: “La predisposizione dell’aereo per il rimpatrio è stata una misura preventiva. L’espulsione rientra tra le decisioni necessarie per tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato.”
Piantedosi ha poi smentito categoricamente le voci di possibili ricatti subiti dal governo durante la gestione della vicenda, definendole “totalmente prive di fondamento”.
Nordio: “Necessario interloquire con l’Aia”
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha respinto le accuse delle opposizioni, spiegando che la vicenda Almasri è stata complicata da alcuni errori commessi dall’Aia: “Il ministro non è un passacarte. Era necessario interloquire con l’Aia per chiarire alcuni aspetti fondamentali.” Nordio ha anche lanciato una critica a una parte della magistratura italiana, accusandola di superficialità.
Dai cartelli in aula alla tensione crescente
Il dibattito si è concluso con un episodio simbolico: alcuni deputati del Partito Democratico hanno esposto cartelli con scritto “Meloni dove sei?” e “Meloni patriota in fuga”. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha immediatamente fatto rimuovere i cartelli.
Il caso Almasri si sta confermando uno degli episodi più controversi dell’attuale legislatura. Se da un lato il governo difende il proprio operato, le opposizioni continuano a parlare di una decisione politica che rischia di lasciare un’ombra indelebile sulla storia del Paese. La tensione non sembra destinata a placarsi, con le opposizioni pronte a incalzare ulteriormente l’esecutivo nelle prossime settimane.
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