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Gli Houthi avvertono Israele: «Il nemico non è più al sicuro a Tel Aviv»

Netanyahu: «Guerra all'Iran e alle sue metastasi»

Gli Houthi avvertono Israele: «Il nemico non è più al sicuro a Tel Aviv».

«Il nemico israeliano non è più al sicuro in quella che viene chiamata Tel Aviv». Lo ha detto in una dichiarazione pubblica il leader degli Houthi, Abdul Malik.

«Gli Houthi dello Yemen continueranno ad attaccare Israele, non ci saranno linee rosse nella risposta degli Houthi a Israele», ha aggiunto Mohammed Abdulsalam, portavoce del gruppo sostenuto dall’Iran.

I ribelli yemeniti hanno fatto un primo bilancio dei raid di ieri di Israele sulla città portuale di Hodeida. Ci sarebbero 6 morti e almeno 87 feriti.

Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, condanna fermamente gli attacchi aerei israeliani sullo Yemen, affermando che il popolo yemenita sta pagando il prezzo del suo sostegno ai palestinesi innocenti di Gaza, comprese donne e bambini.

Giovedì prossimo una delegazione israeliana tornerà ai negoziati tenuti dai mediatori di Usa, Egitto e Qatar per un nuovo cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi. Lo ha deciso il premier Benyamin Netanyahu.

Intanto, Mohamed Saqer, portavoce ufficiale dell’ospedale Nasser di Khan Younis, afferma che gli attacchi israeliani nella parte orientale di Khan Younis hanno finora causato la morte di almeno 45 persone.

Gli Houthi avvertono Israele Il nemico non è più al sicuro a Tel Aviv

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