Firmato da Mattarella il Decreto Sicurezza: cosa cambia con la legge per le forze dell’ordine
Con la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Sicurezza entra ufficialmente in vigore. Si tratta di un pacchetto normativo ampio e articolato che tocca diversi ambiti: dalla lotta al terrorismo alla tutela delle forze dell’ordine, dalla stretta sulle manifestazioni e i blocchi stradali alla gestione dei centri di detenzione e delle carceri, fino alla controversa proibizione della cannabis light.
Il provvedimento, inizialmente bloccato in Parlamento sotto forma di disegno di legge, è stato convertito in decreto per accelerarne l’entrata in vigore. È composto da 34 articoli che recepiscono i rilievi espressi dal Quirinale, in particolare sul rispetto della Costituzione e della proporzionalità delle misure previste.
Le principali novità del Decreto Sicurezza
1. Prevenzione e contrasto al terrorismo
Il decreto introduce il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo: chiunque possieda istruzioni per la fabbricazione di ordigni, armi chimiche, batteriologiche o tecniche simili rischia da 2 a 6 anni di carcere. Stessa sorte per chi diffonde tali informazioni, anche tramite internet.
2. Più tutele e strumenti per le forze dell’ordine
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Aggravanti per chi commette reati di violenza, minaccia o resistenza contro agenti di pubblica sicurezza.
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Nuovo reato di lesioni personali a pubblici ufficiali nell’atto delle loro funzioni.
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Introdotta la “norma anti No Tav / No Ponte”: pene più severe per chi impedisce la realizzazione di infrastrutture pubbliche.
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Gli agenti potranno indossare bodycam nei servizi operativi e portare armi private anche fuori servizio, senza necessità di licenza.
3. Nuove tutele legali per agenti e militari
Lo Stato potrà coprire fino a 10.000 euro di spese legali per ogni fase del procedimento a carico di agenti, vigili del fuoco o militari indagati per fatti connessi al servizio. La rivalsa dello Stato sarà ammessa solo in caso di dolo o grave negligenza accertata.
4. Reati contro la sicurezza pubblica e le manifestazioni
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Il blocco stradale diventa reato: carcere fino a 6 anni se in gruppo.
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Sanzioni aggravate per il deturpamento di beni pubblici (fino a 3 anni di reclusione e 12mila euro di multa).
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Nuovo reato di occupazione abusiva di immobili
5. Sicurezza stradale
Chi non si ferma a un posto di blocco della polizia potrà vedersi sospesa la patente da 15 a 30 giorni in caso di recidiva.
6. Gestione delle carceri e dei centri per migranti
Nasce il reato di rivolta penitenziaria, punibile anche in assenza di violenza fisica, se viene compromessa la sicurezza interna. Le norme si applicano anche ai centri di trattenimento per migranti. Aumentano le pene se la rivolta comporta uso di armi, lesioni o decessi.
7. Sim per migranti: basta il documento di riconoscimento
Non sarà più necessario un permesso di soggiorno valido per l’acquisto di una scheda telefonica da parte di migranti extra-Ue. Basterà un documento di riconoscimento. I trasgressori rischiano la sospensione dell’attività commerciale per 30 giorni.
8. Divieto di cannabis light
È ora vietato coltivare, commercializzare, importare o distribuire infiorescenze di canapa, anche a basso contenuto di THC (cannabis light). Le pene previste sono fino a 6 anni di carcere e 77mila euro di multa. Unica eccezione: la coltivazione agricola per la produzione di semi, nei limiti stabiliti dal Ministero della Salute.
9. Fine del differimento obbligatorio della pena per madri detenute
Non è più automatico il rinvio della pena per le donne incinte o madri con figli minori di un anno: sarà il giudice a decidere caso per caso, bilanciando la tutela della maternità e l’esecuzione della pena.
Un decreto controverso
Il Decreto Sicurezza è stato salutato con favore dal governo, che lo considera una risposta decisa alle esigenze di sicurezza dei cittadini. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato che si è voluto “dare tempi certi” al pacchetto, superando gli ostacoli del percorso parlamentare.
Tuttavia, le opposizioni parlano di una deriva autoritaria e di uno stravolgimento dello Stato di diritto. Il Movimento 5 Stelle ha denunciato un colpo di mano, mentre Alleanza Verdi-Sinistra ha annunciato mobilitazioni e ricorsi.
Il presidente Mattarella, pur firmando il decreto, ha richiesto modifiche e limature che hanno portato all’eliminazione o attenuazione di alcune norme ritenute particolarmente controverse. Il Decreto Sicurezza rappresenta dunque un intervento legislativo ampio e incisivo che mira a rafforzare il controllo statale su sicurezza, ordine pubblico e legalità.
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