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Elly Schlein e Stefano Bonaccini, confronto davanti alle telecamere di Sky Tg24

«Discontinuità» come parola d’ordine

Elly Schlein e Stefano Bonaccini, confronto davanti alle telecamere di Sky Tg24.

Si avvia verso la conclusione la lunga maratona che porterà alla scelta del nuovo segretario del PD, si sceglierà chi prenderà il posto di Enrico Letta, tra i candidati Elly Schlein e Stefano Bonaccini.
Sono oltre 5.300 le sedi fisiche dove si potrà esprimere la propria preferenza per la guida del Partito democratico. Si vota il 26 febbraio dalle 8 alle 20.
Molti punti in comune, a partire dalla necessità di un maggiore finanziamento per il Servizio sanitario nazionale, la difesa del sistema pubblico e universalistico e la necessità di garantire lo stesso livello di servizi su tutto il territorio nazionale.
Stefano Bonaccini gioca la carta dell’esperienza per ricompattare il PD dilaniato dalle correnti, punta sulla capacità di « tenere unito il partito» e di presentarsi come alternativa credibile per palazzo Chigi. Elly Schlein, invece, scommette sul recupero della vocazione a stare dalla parte degli ultimi. La sfida tra i due aspiranti leader che domenica si sottoporranno alla conta dei gazebo, passa dal confronto di questa mattina davanti alle telecamere di Sky Tg24.
Una delle parole d’ordine è discontinuità. Sia per Bonaccini che per Schlein, l’obiettivo è favorire il ricambio della classe dirigente.
Schlein punta su un’agenda di sinistra che possa ripartire dal basso. «Il PD credo si debba basare sulla sfida della lotta alle disuguaglianze, alla precarietà, all’emergenza climatica», dice.

«Guardi, sul Governo molto negativo, da 4. Faccio alcuni esempi: hanno iniziato a tagliare sulla sanità pubblica e quindi questo è un problema serio» afferma Bonaccini.

«Questo Governo appena si è insediato ha cominciato a colpire le persone più fragili di questo Paese. Ha cancellato il reddito di cittadinanza, quindi, combatte i poveri anziché contrastare la povertà», continua Elly Schlein.
Ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, entrambi sono per aiutare Kiev ma con qualche differenza.
« Non possiamo aspettare che cada l’ultimo fucile per mobilitarci», avverte Schlein. Bonaccini cita Gianni Cuperlo: «se si ferma la Russia, finisce la guerra, se si ferma l’Ucraina, finisce l’Ucraina».
Poi la conclusione di Bonaccini « vogliamo un Partito Democratico che si rafforzi per tornare la prossima volta a vincere, che metta in campo un nuovo gruppo dirigente».
« Faccio appello a quelle tante e tanti delusi che si sono sentiti traditi o i sono sentiti orfani di un grande Partito Popolare», le parole di Schlein.

Elly Schlein e Stefano Bonaccini, confronto davanti alle telecamere di Sky Tg24

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