Elezioni Regionali 2024 in Emilia-Romagna e Umbria: Vittoria del Centrosinistra con De Pascale e Proietti
Le elezioni regionali del 17-18 novembre 2024 segnano una netta affermazione del centrosinistra: Michele De Pascale conquista l’Emilia-Romagna, mentre Stefania Proietti diventa la nuova governatrice dell’Umbria. Le sfide elettorali, caratterizzate da un’affluenza in forte calo, confermano la centralità delle coalizioni larghe e delle candidature forti.
Elezioni Regionali 2024 in Emilia-Romagna e Umbria: Vittoria del Centrosinistra con De Pascale e Proietti.
Le elezioni regionali del 17-18 novembre 2024 segnano una netta affermazione del centrosinistra: Michele De Pascale conquista l’Emilia-Romagna, mentre Stefania Proietti diventa la nuova governatrice dell’Umbria. Le sfide elettorali, caratterizzate da un’affluenza in forte calo, confermano la centralità delle coalizioni larghe e delle candidature forti.
Un’affluenza ai minimi storici: un segnale di allarme per la democrazia
Le elezioni in Emilia-Romagna e Umbria hanno registrato un dato preoccupante: un’affluenza media del 47,2%, tra le più basse nella storia delle elezioni regionali italiane. In Emilia-Romagna solo il 46,23% degli aventi diritto si è recato alle urne, mentre in Umbria la percentuale è stata leggermente superiore, raggiungendo il 52,13%.
Il dato è nettamente inferiore rispetto alle precedenti tornate elettorali, dove la partecipazione era stata più alta anche grazie al voto concentrato in un’unica giornata. L’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi ha commentato con preoccupazione: “Si cala, si cala, dopodiché si va a finir male, e si vede già che vanno a finir male tante cose”.
La proposta di Carlo Calenda, leader di Azione, di introdurre un *election day* unico per comunali e regionali potrebbe essere una risposta al problema. Tuttavia, il fenomeno dell’astensionismo segnala una crescente disaffezione verso la politica che richiede interventi strutturali e strategie di coinvolgimento più incisive.
Emilia-Romagna: Michele De Pascale supera il 56% e si afferma come nuovo governatore
In Emilia-Romagna, Michele De Pascale, candidato del centrosinistra, ha trionfato con oltre il 56% dei voti, distanziando di oltre 15 punti la sua principale avversaria Elena Ugolini, sostenuta dal centrodestra unito, che si è fermata al 41%.
Chi è Michele De Pascale?
Michele De Pascale, 39 anni, è una figura di spicco della politica locale, con una lunga esperienza amministrativa. Nato a Cesena nel 1985, ha iniziato giovanissimo come rappresentante studentesco e nel 2004 è stato eletto consigliere comunale a Cervia nelle fila dei Democratici di Sinistra. Successivamente, ha ricoperto il ruolo di assessore a Cervia e dal 2016 è stato sindaco di Ravenna, un incarico confermato per due mandati consecutivi.
Dal 2018 è presidente dell’Unione delle Province d’Italia (UPI), un ruolo che gli ha permesso di rafforzare la sua rete politica a livello nazionale. De Pascale è stato sostenuto da una coalizione ampia composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e liste civiche come *Civici con De Pascale Presidente* ed *Emilia-Romagna Futura*.
La dinamica del voto in Emilia-Romagna
Fin dai primi exit poll diffusi dal consorzio Opinio Rai, De Pascale è risultato nettamente favorito, con una forbice del 53-57% rispetto al 39-43% di Ugolini. Questi dati sono stati confermati dalle proiezioni e dallo spoglio, che hanno evidenziato un distacco netto, consolidato intorno ai 15 punti percentuali.
Gli altri candidati hanno raccolto solo briciole: Federico Serra, sostenuto da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e PCI, si è fermato all’1,8%, mentre Luca Teodori, candidato della lista Lealtà, Coerenza, Verità, ha ottenuto l’1,2%.
Il futuro dell’Emilia-Romagna
De Pascale succede a Stefano Bonaccini, dimessosi per il nuovo incarico di europarlamentare. Durante la serata elettorale, il nuovo governatore ha festeggiato nel suo comitato elettorale accompagnato da Elly Schlein, segretaria del PD, sottolineando l’importanza di una coalizione larga e inclusiva: “È una vittoria che parla di una regione aperta, sostenibile e solidale”.
Umbria: Stefania Proietti, una nuova guida per la Regione
In Umbria, Stefania Proietti, sindaca di Assisi, ha vinto con il 51% dei voti, battendo la governatrice uscente Donatella Tesei, che si è fermata al 46%. Anche in questo caso, il centrosinistra si è imposto con una coalizione ampia, ribaltando la leadership del centrodestra.
Chi è Stefania Proietti?
Stefania Proietti, nata ad Assisi nel 1975, ha una solida formazione accademica: laureata in ingegneria meccanica, ha conseguito un dottorato in ingegneria industriale e un master in gestione dei sistemi energetici. Ricercatrice e docente universitaria, ha collaborato con il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico e ha partecipato a numerose conferenze internazionali sui cambiamenti climatici.
La sua carriera politica inizia nel 2016, quando viene eletta sindaca di Assisi, ruolo che ha mantenuto anche dopo la rielezione nel 2021. Proietti è nota per il suo impegno su temi ambientali e sociali e ha guidato una coalizione che includeva PD, M5S, Alleanza Verdi-Sinistra, liste civiche e riformiste come *Umbria Futura* e *Civici Umbri*.
La dinamica del voto in Umbria
La sfida in Umbria è stata più serrata rispetto all’Emilia-Romagna. I primi exit poll indicavano un testa a testa tra Proietti e Tesei, ma durante lo spoglio il vantaggio della candidata del centrosinistra si è consolidato, raggiungendo uno scarto di circa 5 punti percentuali.
Gli altri candidati hanno ottenuto risultati marginali: Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare) si è fermato all’1%, mentre gli altri candidati non hanno superato lo 0,6%.
Il futuro dell’Umbria
La vittoria di Stefania Proietti segna una svolta per l’Umbria, che torna al centrosinistra dopo il mandato della leghista Donatella Tesei. Durante il suo discorso di vittoria, Proietti ha dichiarato: “Dedico questa vittoria ai cittadini umbri che credono in un futuro più verde, giusto e solidale”.
Lezioni dalle elezioni regionali 2024
Le elezioni in Emilia-Romagna e Umbria confermano il valore delle coalizioni larghe per il centrosinistra e la forza di candidature radicate e credibili. Tuttavia, il dato sull’affluenza rappresenta un monito: l’astensionismo resta una delle principali sfide per la politica italiana, indicando una crescente disconnessione tra cittadini e istituzioni.
La proposta di un *election day* unico potrebbe essere una risposta, ma sarà fondamentale anche un impegno più forte da parte delle forze politiche per coinvolgere gli elettori, soprattutto i giovani, e riaffermare l’importanza del voto come strumento di partecipazione democratica.
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