Edilizia penitenziaria, a Palazzo Chigi il punto sui nuovi 10.692 posti entro il 2027: confermato il maxi piano di ampliamento e riqualificazione
Avanza il piano 2025–2027 per l’edilizia penitenziaria: 10.692 nuovi posti detentivi, investimenti oltre i 900 milioni e interventi in quasi tutti gli istituti italiani.
Edilizia penitenziaria, a Palazzo Chigi il punto sui nuovi 10.692 posti entro il 2027: confermato il maxi piano di ampliamento e riqualificazione.
Si è tenuta a Palazzo Chigi la quarta riunione della cabina di regia per l’edilizia penitenziaria, un appuntamento ormai periodico che segna l’avanzamento del più grande piano strutturale dedicato al sistema carcerario italiano degli ultimi decenni. Alla riunione hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, il Ministro della giustizia Carlo Nordio, i Sottosegretari Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari, il Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria Marco Doglio, insieme ai rappresentanti di MEF, MIT, Invitalia e ai provveditori interregionali alle opere pubbliche.
Il piano 2025-2027: previsti 10.692 nuovi posti detentivi
Il programma presentato conferma un triennio cruciale per l’ammodernamento del sistema penitenziario italiano, con la creazione di 10.692 nuovi posti suddivisi tra:
- 2.636 posti a cura del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP)
- 73 posti nell’ambito del sistema minorile (DGMC)
- 3.314 posti gestiti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
- 4.669 posti affidati al Commissario straordinario
Il cronoprogramma definisce con precisione le tappe annuali:
- 864 posti saranno operativi nel 2025
- 5.754 posti nel 2026
- 4.074 posti nel 2027
Un percorso che, nel triennio, punta a ridurre in modo significativo il sovraffollamento carcerario e migliorare la qualità degli spazi detentivi e lavorativi per agenti e operatori.
Quasi tutte le strutture coinvolte: 190 istituti del DAP e 17 del minorile
Gli interventi previsti sono estesi e capillari: comprenderanno manutenzioni ordinarie e straordinarie, nuovi padiglioni, ampliamenti e adeguamenti, interessando quasi la totalità degli istituti penitenziari del DAP (190) e tutte le 17 strutture del sistema minorile.
Con un investimento complessivo di oltre 900 milioni di euro, si tratta di un’operazione strutturale senza precedenti per ampiezza, distribuzione territoriale e capacità di incidere su lunga scala.
Gare pubblicate per oltre 4.000 posti detentivi: la spinta del Commissario straordinario
Dalla delibera del Consiglio dei ministri del 22 luglio, che aveva ufficializzato il Piano nazionale per l’edilizia penitenziaria, tutte le gare di competenza del Commissario straordinario per il recupero degli oltre 4.000 posti sono state pubblicate. Un ritmo definito “intenso e coerente con gli obiettivi”, che testimonia la volontà politica di accelerare l’intero processo.
11.194 posti sull’intera legislatura: un obiettivo che include recuperi e nuove costruzioni
Guardando al periodo complessivo 2022–2027, il traguardo fissato è ancora più ambizioso: 11.194 posti detentivi. Un numero che comprende sia gli interventi già realizzati dall’ottobre 2022, sia quelli programmati entro il 2027.
Questo orizzonte di legislatura punta a costruire un sistema detentivo più adeguato alle esigenze contemporanee, mitigando storiche criticità come il sovraffollamento, il deterioramento delle strutture e la carenza di spazi dedicati alle attività trattamentali.
Una programmazione che coinvolge più livelli istituzionali
La riunione a Palazzo Chigi ha ribadito l’importanza della cooperazione interministeriale: MIT, Giustizia, MEF e Presidenza del Consiglio, insieme a Invitalia e ai provveditorati, sono impegnati nella realizzazione di un piano di intervento complesso che integra nuove costruzioni, efficientamento energetico, adeguamenti di sicurezza e recupero di spazi non utilizzati.
Il Ministro Matteo Salvini ha sottolineato come si tratti di un lavoro “necessario e atteso da anni”, mentre il Ministro Carlo Nordio ha ribadito l’importanza di un sistema penitenziario che garantisca sicurezza ma anche condizioni dignitose, conformi ai principi costituzionali.
Un passaggio chiave per il futuro del sistema carcerario italiano
Con l’avvio dei lavori previsto già nei prossimi mesi e le prime aperture entro il 2025, il piano rappresenta un tassello fondamentale per modernizzare il sistema penitenziario italiano, migliorare la qualità della vita detentiva, potenziare la sicurezza e fornire spazi adeguati alle attività rieducative.
L’impegno congiunto delle istituzioni conferma la volontà di affrontare in modo strutturale una delle questioni più delicate del Paese: la condizione carceraria, spesso al centro del dibattito europeo e internazionale.
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