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Draghi e i sindacati firmano il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”

Il testo vede la firma anche del Ministro per la PA, Renato Brunetta, e, in particolare, dei Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil

Mario Draghi incontra le parti sociali e si impegna in favore della semplificazione e della valorizzazione del personale pubblico. Nella giornata del 3 Marzo 2021 il Presidente del Consiglio e Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione, hanno ricevuto i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil; il dialogo tra le parti è stato proficuo e insieme hanno condiviso i solchi programmatici per l’innovazione e l’incremento della coesione sociale, raccolti nel “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”.

Secondo il Gioverno “Il Patto si colloca nel solco di un’azione di rilancio del Paese, volta a realizzare gli obiettivi cruciali della modernizzazione del “sistema Italia” e dell’incremento della coesione sociale, a partire dalla straordinaria opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).”

L’obiettivo del Patto è quello di “un Paese più moderno, infatti, può offrire servizi migliori e maggiori opportunità di sviluppo ai propri cittadini; al contempo, un Paese più coeso assicura che ogni persona possa sentirsi parte del processo innovativo e che ciascuno possa trarre beneficio dagli sforzi comuni.” – continua il Governo in una nota – “I pilastri fondamentali di ogni riforma e ogni investimento pubblico contenuti nel PNRR saranno la coesione sociale e la creazione di buona occupazione.”

Il governo e i sindacati si sono trovati d’accordo che nella strategia di innovazione e riforma della PA debba esserci la normalizzazione dei contratti di lavoro agile, o smart working, e che sia fondamentale la partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori. In questo senso vanno il proposito di rinnovare i contratti del triennio 2019-2021 e “la valorizzazione delle persone, attraverso percorsi di crescita e aggiornamento professionale, e sulla definizione di un piano delle competenze su cui costruire la programmazione dei fabbisogni e le assunzioni del personale”:

“In questa ottica, – conclude il Governo – il Patto afferma che ogni pubblico dipendente dovrà essere titolare di un diritto/dovere soggettivo alla formazione continua, al fine di essere realmente protagonista del cambiamento, e che la Pubblica Amministrazione dovrà utilizzare percorsi formativi di eccellenza, adatti alle persone e certificati.”

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