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Dossieraggio, Meloni: «Voglio sapere chi sono i mandanti»

Schlein: «Vicenda di gravità inaudita, fare chiarezza»

Dossieraggio, Meloni: «Voglio sapere chi sono i mandanti».

«Ritengo gravissimo che in Italia ci siano dei funzionari dello Stato che hanno passato il loro tempo a violare la legge facendo verifiche su cittadini, comuni e non, a loro piacimento per poi passare queste informazioni alla stampa, ed in particolare ad alcuni esponenti della stampa». È quanto ha dichiarato la premier Giorgia Meloni sul caso dossieraggio”, parlando con le tv appena giunta a Teramo per la chiusura della campagna elettorale delle regionali in Abruzzo.

La presidente del Consiglio è tornata a parlare dell’inchiesta di Perugia anche a Pescara: «Vogliamo sapere chi sono i mandanti perché questi sono metodi da regime. Ringrazio il procuratore di Perugia e Melillo», ha detto durante il comizio del centrodestra.

I due principali indagati dell’inchiesta sono un tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e il magistrato Antonio Laudati. Entrambi sono stati in servizio per anni alla Direzione Nazionale Antimafia. Secondo l’accusa, Striano e Laudati avrebbero sfruttato le banche dati della Direzione Nazionale Antimafia per ottenere notizie riservate e informazioni su centinaia di persone, soprattutto politici.

Parla di «scandalo» e «schedatura illegittima di centinaia di persone» la segretaria del Pd Elly Schlein. La leader dem non ha dubbi: «Si tratta di una vicenda di gravità inaudita, occorre fare estrema chiarezza». «Noi abbiamo chiesto di audire sia Melillo sia Cantone. Bisogna evitare che possano ancora accadere fatti di questo tipo», ha aggiunto Schlein.

«È un fatto estremamente grave, che si innesta in una situazione ormai sedimentata da anni: il diritto alla privacy, garantito dall’articolo 15 della nostra Costituzione, è diventato ormai una sorta di aspirazione metafisica». Lo ha spiegato Carlo Nordio, ministro della Giustizia, a margine del Consiglio Ue, commentando la vicenda dei presunti dossieraggi a fini politici.

«Le stesse intercettazioni, più o meno lecite, captate in modo diverso, sono diventate quasi la regola, mentre l’articolo 15 della Costituzione dice che possono essere limitate solo in casi eccezionali: se poi non vengono nemmeno autorizzate dall’autorità giudiziaria ma vengono captate in modo per così dire eccentrico allora deve intervenire la magistratura e, secondo me, anche il legislatore», ha aggiunto Nordio.

Dossieraggio, Meloni «Voglio sapere chi sono i mandanti»

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