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Dossieraggio, l’allarme di Cantone: «Oltre 10mila accessi. Scaricati 33mila file dalla Dna»

«Il mercato delle informazioni non si è affatto fermato»

Dossieraggio, l’allarme di Cantone: «Oltre 10mila accessi. Scaricati 33mila file dalla Dna».

È stato ascoltato in Commissione Parlamentare Antimafia il procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Il magistrato ha riferito in merito all’inchiesta sui presunti dossieraggi.

«Credo ci sia l’esigenza di ripristinare la verità sui fatti che sono stati detti in questa fase, alcuni riportati in modo generico non avendo conosciuto gli atti, e per intervenire a tutela di un’istituzione sacra come la Procura Nazionale», ha detto Cantone.

«Non mi occupo di bolle di sapone. E chi parla di bolle di sapone ne risponderà nelle sedi giuste. Esiste un limite a tutto, se non si conoscono gli atti non si può esprime giudizio», ha sottolineato il procuratore di Perugia.

«Il mercato delle Sos (segnalazioni operazioni sospette, ndr) non si è affatto fermato. Abbiamo una prova clamorosa: durante la prima fuga di notizie è uscito un riferimento ad una Sos riguardo ad un imprenditore che avrebbe avuto a che fare col ministro della Difesa, quella Sos non era stata vista da Striano. C’era qualcuno che continuava a vendere sotto banco le Sos. Questa indagine è stata trasmessa alla Procura di Roma», ha riferito Cantone.

«Condivido integralmente le parole del procuratore antimafia (Giovanni Melillo, ndr), sul fatto che i numeri lasciano pensare ci sia altro dietro. I numeri inquietano perché sono davvero mostruosi», ha dichiarato il procuratore di Perugia.

Cantone ha inoltre spiegato di aver «sentito due volte il ministro Crosetto, che va ringraziato per la scelta di rivolgersi all’autorità giudiziaria consentendo così di scoprire quello che è un vero e proprio verminaio».

Dossieraggio, l’allarme di Cantone «Oltre 10mila accessi. Scaricati 33mila file dalla Dna»

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