Daniela Santanchè: l’accusa di falso bilancio e il dibattito sulle dimissioni
La Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è stata rinviata a giudizio per false comunicazioni sociali nel caso Visibilia, la società del gruppo editoriale da lei fondata e gestita fino al 2022. Il processo, che si aprirà il 20 marzo presso il Tribunale di Milano, rappresenta il primo che Santanchè affronterà nella sua veste di imprenditrice.
Le accuse
Insieme a Santanchè, altre persone sono state rinviate a giudizio, tra cui il compagno Dimitri Kunz, l’ex partner Giovanni Canio Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero. Tra gli imputati anche Visibilia srl, attualmente in liquidazione.
Il giudice Anna Magelli ha dichiarato prescritte alcune imputazioni relative agli anni 2016-2018 per Santanchè e altre figure, ma ha accolto le richieste della Procura su capi d’accusa più recenti. Secondo i magistrati, gli imputati avrebbero falsificato i bilanci aziendali per coprire perdite crescenti.
I patteggiamenti
Tre soggetti hanno scelto di patteggiare: Federico Celoria, ex consigliere di amministrazione, ha ottenuto due anni con pena sospesa; Visibilia Editore e Visibilia Editrice hanno concordato sanzioni rispettivamente di 63.600 euro e 30.000 euro, oltre a confische accessorie.
Le altre inchieste che coinvolgono la ministra
Oltre a questo procedimento, sulla ministra pende una seconda richiesta di processo per presunta truffa ai danni dello Stato, legata all’uso improprio di cassa integrazione per 126.000 euro durante il periodo della pandemia da Covid-19. Inoltre, è indagata per concorso in bancarotta fraudolenta nel fallimento della società Ki Group srl, con un passivo di 8,6 milioni di euro.
La difesa attuata
Il legale di Santanchè, Nicolò Pelanda, ha dichiarato: «È una decisione che ci lascia l’amaro in bocca, ma siamo pronti a dimostrare l’estraneità della ministra alle accuse».
Le reazioni da parte dei colleghi
Il rinvio a giudizio ha provocato una valanga di reazioni. L’opposizione ha infatti chiesto le dimissioni immediate della ministra.
Nicola Fratoianni (Avs) ha dichiarato: «Chi rappresenta lo Stato non può trovarsi in una simile condizione». Giuseppe Conte, presidente del M5s, ha sottolineato: «È indecoroso che la ministra rimanga al suo posto. Meloni cosa aspetta a chiederne le dimissioni?». Anche il PD, tramite la segretaria Elly Schlein, ha accusato Giorgia Meloni di adottare due pesi e due misure: «Santanchè deve dimettersi. Una presidente del Consiglio non può ignorare accuse così gravi».
Anche il leader di Azione Carlo Calenda ha invitato Santanchè a dimettersi non per il rinvio a giudizio in sé, ma per le sue responsabilità nel fallimento di Visibilia e per un comportamento giudicato “incompatibile con il ruolo istituzionale”.
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