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Crosetto: “Scenario radicalmente mutato. La nostra priorità è la sicurezza dei militari italiani”

“L’attacco a Fordow, Natanz e Arak segna un punto di svolta. L’Italia non è coinvolta, ma alza il livello di allerta. Possibili ritorsioni iraniane nei prossimi giorni.”

Crosetto: “Scenario radicalmente mutato. La nostra priorità è la sicurezza dei militari italiani”

Il ministro della Difesa commenta l’attacco americano ai siti nucleari iraniani: “Massima allerta, rischio escalation globale. L’Italia non coinvolta, ma pronta a ogni scenario”

Roma – L’attacco condotto dagli Stati Uniti contro tre siti strategici del programma nucleare iraniano ha scosso profondamente gli equilibri geopolitici internazionali. E l’Italia si prepara ad affrontare una crisi potenzialmente epocale. È quanto emerge dalla dichiarazione ufficiale del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha tracciato un quadro chiaro e rigoroso degli sviluppi in corso e delle misure adottate dal governo italiano.

Un punto di svolta nello scenario mediorientale

“I raid aerei condotti nella notte dagli Stati Uniti contro i siti di Natanz, Arak e Fordow rappresentano un cambiamento radicale dello scenario strategico in Medio Oriente,” ha affermato Crosetto. Il rischio maggiore, secondo il ministro, è che l’Iran risponda in modo “molto più forte”, andando oltre il teatro regionale e colpendo interessi americani e occidentali su scala globale.

Il sito di Fordow, scavato sotto oltre 90 metri di roccia, era considerato il fulcro più protetto del programma nucleare iraniano. “Solo i bombardieri strategici americani hanno la capacità tecnica per colpire efficacemente una struttura così fortificata,” ha precisato Crosetto.

Misure italiane: massima allerta, ma nessun coinvolgimento

Il ministro ha spiegato che l’attacco non ha colto di sorpresa l’Italia: già nella serata precedente, movimenti aerei sospetti avevano indotto la Difesa a intensificare il monitoraggio. Durante la notte, l’azione militare americana è stata seguita in tempo reale in coordinamento con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, e con il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).

L’Italia non è coinvolta direttamente nell’azione militare e non è un obiettivo prioritario di eventuali ritorsioni iraniane, ha rassicurato Crosetto. Tuttavia, “in via cautelativa, alcuni assetti italiani sono stati ricollocati lontano da infrastrutture statunitensi” per evitare danni collaterali.

In parallelo, il livello di allerta è stato innalzato in tutte le basi e dispositivi avanzati italiani, e i protocolli di protezione e continuità operativa sono stati attivati.

Fordow, Arak, Natanz: obiettivi strategici colpiti

I tre siti iraniani oggetto del raid — Natanz, centro simbolo dell’arricchimento dell’uranio; Arak, che ospita un reattore ad acqua pesante; e Fordow, costruito in profondità per resistere a bombardamenti — rappresentano i cardini dell’infrastruttura nucleare di Teheran. La loro distruzione modifica drasticamente le prospettive strategiche della regione e accresce le probabilità di una risposta asimmetrica da parte dell’Iran, come l’interruzione del traffico nello Stretto di Hormuz, crocevia vitale per il commercio petrolifero globale.

Obiettivo comune: impedire l’arma nucleare

Crosetto ha ribadito la posizione italiana sulla non proliferazione nucleare, definendola “un pilastro dell’ordine internazionale” che “non può essere compromesso senza conseguenze devastanti per la stabilità globale”.

Sebbene l’Italia non sia parte dell’azione offensiva statunitense, “condivide la necessità di impedire che l’Iran acquisisca un’arma nucleare”. Tuttavia, ha anche evidenziato che qualsiasi risposta deve rimanere nei confini del diritto internazionale.

“Non è il tempo dei commenti, è il tempo della responsabilità”

Il tono della dichiarazione è stato sobrio e determinato. “Capisco che molti vorrebbero interviste e commenti, ma questo non è il tempo delle opinioni: è il tempo del rigore, dell’analisi e della responsabilità,” ha detto Crosetto, rivolgendo un ringraziamento alle donne e agli uomini della Difesa impegnati senza sosta nel garantire la sicurezza del Paese.

La comunicazione del ministero, ha aggiunto, sarà affidata a bollettini tecnici e aggiornamenti ufficiali, per mantenere un’informazione trasparente ma sobria, priva di sensazionalismi.

Le prossime ore: “Fase delicata, ma siamo pronti”

Crosetto ha identificato le prossime 48-72 ore come “una fase particolarmente delicata”, in cui non si possono escludere attacchi ritorsivi. Dalla difesa militare all’intelligence, fino alla diplomazia, tutte le strutture dello Stato sono impegnate per affrontare ogni possibile scenario.

“Il mio compito è assumere le decisioni necessarie a garantire la sicurezza dei nostri concittadini e dei nostri militari,” ha concluso il ministro, promettendo che l’Italia farà la sua parte per contenere l’escalation e preservare i canali del dialogo internazionale.

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