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Cremona, ecco i 10 punti per la ripresa della città e provincia

Cremona, 22 giugno 2020 – Presentati durante l’incontro con la rappresentanza del Consiglio Regionale tenutasi a CremonaFiere il 5 giugno scorso, sono ora stati riepilogati e formalizzati in un documento i dieci punti fondamentali per la ripresa di Cremona e dell’intera provincia condivisi dagli attori territoriali istituzionali, economici e sociali.

Il documento è stato inviato al Presidente della Regione Attilio Fontana e al Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi accompagnato da una lettera congiunta sottoscritta dal Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, dal Presidente della Provincia, Paolo Mirko Signoroni, e dal Presidente della Camera di Commercio, Giandomenico Auricchio, a sottolineare la condivisione tra enti, istituzioni, rappresentanze del mondo economico, sociale e culturale di un sistema di lavoro che da tempo si sta portando avanti su diversi temi.
I dieci punti sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale presenti il Sindaco Gianluca Galimberti, il Presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio, e, per la Provincia, il Vice Presidente Rosolino Azzali.

Li ha passati in rassegna, uno ad uno, declinandoli nei loro singoli aspetti, il Sindaco Galimberti sottolineando come il percorso di sviluppo che era già stato intrapreso prima dell’emergenza sanitaria ora debba riprendere con ancora più energia. Vi è inoltre la consapevolezza della forza che il nostro territorio rappresenta e quanto fatto sino ad ora sta a dimostrarlo: per questo occorre fare sistema con una sana e fortissima lobby territoriale. Con forza, pazienza ed entusiasmo viene dunque sottoposto alla Regione questo documento che non è mero elenco di richieste, ma una proposta per lavorare insieme sui vari temi anche attraverso un confronto diretto.
Il Presidente Auricchio si è soffermato in particolare sulle infrastrutture (ferro e gomma con visione d’insieme), sul commercio e l’artigianato, anche alla luce della crisi economica in corso, sul ruolo del sistema fieristico, e sul marketing territoriale. Il tema del gap infrastrutturale del nostro territorio è stato toccato anche dal Vice Presidente della Provincia, che ha parlato poi della scuola e del lavoro che si sta facendo per una razionalizzazione delle strutture scolastiche, nonché della sanità e del sociale, che già il Sindaco aveva indicato come un fondamentale motore di sviluppo.
Si tratta di nodi irrisolti sui quali la Regione è invitata ad intervenire in modo da poterli risolvere insieme, collaborando, e consentire di correre liberamente verso lo sviluppo che Cremona e tutto il terriotrio meritano. Richieste dunque concrete, condivise da tutti gli attori del territorio sia pubblici che privati, per le quali si aspettano risposte altrettanto concrete.
In chisura il Sindaco ha accennato al fatto che in questi anni il Comune, coinvolgendo tutta la rete istituzionale e produttiva territoriale, Camera di Commercio e Provincia, si è impegnato perché Cremona potesse guardare al futuro con un rinnovato entusiasmo e diventare, oltre che un luogo con un’ottima qualità della vita e alte espressioni di cultura, anche una città proiettata verso il domani che possa attirare le energie di giovani generazioni. I frutti dell’intensa attività amministrativa cominciavano appena a germogliare quando tutto è stato travolto dall’emergenza sanitaria. Ora la volontà è quella di ripartire, non solo riannodando le fila delle importanti iniziative messe in campo, come quella, ad esempio, del polo universitario nell’ex monastero di S. Monica, ma contando su un rinnovato slancio che consenta di superare i nuovi ostacoli recentemente sorti e che vanno ad aggravare alcune situazioni che già prima necessitavano di interventi.
Per questo alla Regione è stato inviato anche un secondo documento – Cremona, città del domani – ideato e realizzato da The European House – Ambrosetti S. p.A. per conto del Comune, che racconta le potenzialità del nostro territorio e i motivi per cui Cremona può e deve essere la città del domani.

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