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Caso Visibilia, la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Santanchè

La ministra del Turismo è accusata di truffa per la cassa integrazione Covid

Caso Visibilia, la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Santanchè.

La Procura di Milano ha richiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè e altre due persone, tra cui Dimitri Kunz, compagno della ministra del Turismo, e per due società coinvolte nel caso Visibilia, in relazione alla presunta frode aggravata ai danni dell’Inps per la gestione della

cassa integrazione Covid.

Nell’indagine, coordinata dalla procuratrice aggiunta di Milano Laura Pedio e dai pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo – e quindi continuando a lavorare – causando un “danno” di oltre 126 mila euro versati dall’ente pubblico.

Immediate le proteste delle opposizioni.

“Fratelli d’Italia è quel partito che esprime una ministra rinviata a giudizio per truffa all’Inps sui fondi Covid, e contemporaneamente candida un no-vax appena sotto Giorgia Meloni. Ci aspettiamo che la Presidente del Consiglio abbia un minimo di rispetto per le istituzioni e chieda le dimissioni di Daniela Santanché”. Lo afferma in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

“La richiesta di rinvio a giudizio della Procura per Daniela Santanchè sull’ipotesi di reato di truffa ai danni dell’Inps, in merito alla gestione della Cassa Covid nelle sue aziende, è l’epilogo scontato di una vicenda da subito opaca e disdicevole. Ribadiamo un concetto: le vicende giudiziarie non ci interessano. La ministra del Turismo doveva dimettersi lo scorso luglio, quando raccontò una sequela di frottole davanti all’aula del Senato. Ora non ci sono più alibi: Meloni la inviti subito a lasciare il suo incarico. Non si può tenere il paese con questo fardello addosso, ne va del decoro delle nostre istituzioni”. Così in una nota i senatori M5S in commissione Industria e Turismo, Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave.

«La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanché e due società nell’ambito del caso Visibilia, relativo alla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps nella gestione della cassa integrazione durante il periodo del Covid-19. L’unica reazione accettabile in questa situazione è la seguente: dimissioni. La permanenza di Santanché nel suo ruolo sarebbe uno schiaffo agli italiani e alla trasparenza che ogni governo dovrebbe garantire. Giorgia Meloni non può rimanere in silenzio o rinviare questa decisione, poiché è in gioco la credibilità della sua maggioranza». Così il leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli.

Caso Visibilia, la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Santanchè

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