Arrivati a Karuizawa i Ministri degli Esteri del G7 per la Riunione Ministeriale del G7
Antonio Tajani esprime profonda preoccupazione per il protrarsi degli scontri armati in Sudan
Arrivati a Karuizawa i Ministri degli Esteri del G7 per la Riunione Ministeriale del G7
I Ministri degli Esteri del G7 sono arrivati ieri in treno veloce Shinkansen a Karuizawa, nella prefettura giapponese di Nagano, per partecipare alla Riunione Ministeriale del G7 che li vedrà impegnati oggi e domani a discutere dei principali temi di portata globale, anche in vista del summit dei leader del blocco che si terrà a maggio a Hiroshima.
Ieri sera si è svolta -già- una cena di lavoro a porte chiuse, in cui si è parlato principalmente dei temi di preoccupazione regionale come l’ascesa cinese, la questione di Taiwan e le ripetute provocazioni missilistiche della Corea del Nord.
Altro tema chiave dell’incontro ministeriale sarà l’invasione russa dell’Ucraina.
A Karuizawa i livelli di sicurezza sono stati resi stringenti, dopo che un giovane ha fatto esplodere un ordigno durante un evento elettorale a poca distanza dal primo ministro nipponico Fumio Kishida, in un episodio che ha ricordato da vicino l’assassinio dell’ex premier giapponese Shinzo Abe a luglio dello scorso anno. Lo stesso Kishida ha chiesto alla polizia di stringere fortemente le maglie della sicurezza attorno ai funzionari che partecipano a eventi, a partire da quelli del G7.
A offuscare la serenità della riunione di Karuizawa, inoltre, è arrivata la fuga di documenti riservati del Pentagono, che ha fatto avanzare sospetti ulteriori che i servizi Usa spiino anche gli alleati. L’amministrazione Biden ha minimizzato segnalando che il danno è stato minimo in particolare in relazione alla possibile divulgazione di segreti sul teatro ucraino, particolarmente sensibile.
Prima di recarsi in Giappone, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha dichiarato a Hanoi di non aver percepito particolari preoccupazioni da parte degli alleati.
Ma la riunione di oggi e domani, è la prima grande riunione che si tiene dopo la fuga di documenti.
Ci si attende anche che questa riunione possa segnare l’annuncio di un incremento degli aiuti militari giapponesi all’Ucraina. Il ministro degli Esteri nipponico Yoshimasa Hayashi, prima dell’incontro, ha detto che “l’invasione russa ha scosso le fondamenta dell’ordine mondiale, portando la comunità internazionale a un punto di svolta storico”.
Hayashi vuole condurre le “discussioni in qualità di presidente della riunione mostrando la forte determinazione del G7 a respingere in modo assoluto i tentativi di cambiare lo status quo con la forza e la minaccia della Russia di utilizzare le armi nucleari, difendendo al contempo l’ordine internazionale basato sulle regole”.
Anche gli scontri militari in Sudan sono entrati fra gli argomenti in discussione al Vertice dei Ministri degli Esteri del G7.
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha dichiarato che “il Governo italiano esprime vivissima preoccupazione per il protrarsi degli scontri armati tra l’esercito regolare e i gruppi paramilitari a Khartoum e per l’estensione dei combattimenti a diverse zone del Sudan”.
Su richiesta italiana, alla Ministeriale Esteri dei Paesi G7 era già stata prevista una discussione sull’Africa: “Il Governo italiano da tempo ha iniziato a lanciare inviti ad operare più rapidamente per la stabilizzazione politica ed economica dei Paesi del Nord Africa e della regione subsahariana”, ha detto Tajani.
“Penso alla Tunisia, di cui parlerò con i miei colleghi. Ma oggi rivolgo con i Ministri del G7 anche un appello ai comandanti delle Forze Armate del Sudan e delle Rapid Support Forces perché cessino immediatamente i combattimenti che hanno già provocato decine di morti e centinaia di feriti”.
Per Tajani “soltanto un cessate il fuoco immediato con la ripresa dei negoziati potrà consentire di giungere a un accordo politico inclusivo per la formazione di un governo civile di transizione che porti il Sudan a elezioni democratiche”.
Il Ministro Tajani ha anche confermato: “anche oggi ho sentito l’Ambasciata d’Italia a Khartoum, che è aperta e pienamente operativa: stiamo monitorando la situazione di sicurezza dei cittadini italiani, che abbiamo invitato a restare nelle proprie abitazioni, valutiamo tutte le opzioni a tutela della loro incolumità, in coordinamento con le altre Ambasciate UE sul posto”.
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