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Alle 3:32 di 14 anni fa, il sisma a L’Aquila. Meloni arriva in città per partecipare alla messa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio

«C'è un tema di semplificazione, la ricostruzione pubblica avrà gli stessi iter semplificativi che avrà ad esempio il Pnrr, quindi c'è ancora un lavoro da fare e siamo impegnati in quello»

Alle 3:32 di 14 anni fa, il sisma a L’Aquila. Meloni arriva in città per partecipare alla messa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio.

Alle 3:32 del 6 aprile 2009 una scossa di terremoto di magnitudo 6.3 distrusse L’Aquila e 56 altri borghi.
Morirono 309 persone. Ci furono oltre 1.500 feriti e 100mila sfollati con danni incalcolabili.

Sono passati 14 anni da quel giorno, e oggi la premier Giorgia Meloni è arrivata in città per partecipare alla messa  nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, nota come Anime Sante, il cui campanile – da tempo ricostruito – crollò in parte: «L’Aquila ha avuto la forza di rialzarsi», ha detto la presidente del Consiglio all’arrivo in città.

«C’è un tema di semplificazione, la ricostruzione pubblica avrà gli stessi iter semplificativi che avrà ad esempio il Pnrr, quindi c’è ancora un lavoro da fare e siamo impegnati in quello», ha poi annunciato Meloni. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, anch’egli a L’Aquila, ha detto che «la presenza vale più delle parole».
All’arrivo a L’Aquila, la premier Giorgia Meloni ha detto: «La città la trovo molto orgogliosa, resiliente una città che offre l’esempio prima di lamentarsi, poi c’è anche da lamentarsi e spesso della politica. Questa è una città da cui c’è molto da imparare», ha aggiunto la presidente del Consiglio in visita per l’anniversario del terremoto.

«Era doveroso esserci, è una terra a cui sono molto legata, anche politicamente perché sono una parlamentare di questo collegio. Negli anni abbiamo fatto un grande lavoro con il sindaco e il presidente della Regione per garantire quello che mancava e si poteva fare in più per la ricostruzione di questo territorio», ha aggiunto.
Una stele nel parco della memoria, in cui è in inciso un fiore che tanto ricorda il croco dello zafferano. Poco più in là una rosa bianca lasciata accanto a quei nomi scritti uno dopo l’altro a far da cornice alle fontane nel luogo diventato ormai un sacrario del 6 aprile 2009, di quei 23 secondi alle 3.32 che distrussero L’Aquila e la gran parte del suo circondario. La vigilia del 6 aprile nel capoluogo terremotato è il momento in cui il governo e la politica tutta ha voluto far sentire la sua vicinanza al popolo abruzzese.
Così ad inaugurare una nuova sede universitaria, il monastero di San Basilio e, appunto, la stele della memoria ci sono alcuni ministri e la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa.

Giorgia Meloni

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