Pesaro. Inaugurazione sabato 20 aprile del “Il Bosco che cammina”: installazione di 100 alberi e arbusti in piazza del Popolo.
100 grandi vasi di alberi e arbusti che avanzano nella città per rigenerare suolo sterile: questo è ‘Il Bosco che cammina’.
Pesaro. Inaugurazione sabato 20 aprile del “Il Bosco che cammina”: installazione di 100 alberi e arbusti in piazza del Popolo.
100 grandi vasi di alberi e arbusti che avanzano nella città per rigenerare suolo sterile: questo è ‘Il Bosco che cammina’, progetto appena presentato da Pesaro 2024 che prende forma nella sezione della ‘natura vivente della cultura’. Il percorso parte sabato 20 aprile a partire dalle 10 – una vera e propria giornata di festa di comunità cui tutti sono chiamati a partecipare – con 8 tappe che si snoderanno fino al mese di ottobre, ogni volta occasione per creare eventi di animazione e divulgazione culturale attorno al verde itinerante.
Mossi da un’esperienza ascoltata e neppure vista, nel dicembre del 2022 il sindaco Matteo Ricci e Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro, hanno immaginato di produrre in occasione di Pesaro 2024 un’installazione temporanea di alberi e arbusti in luoghi della città in cui l’elemento vegetale fosse assente, come un’invasione verde. L’evento doveva essere capace di produrre una rilettura dello stesso spazio urbano occupato e insieme un ripensamento della relazione uomo/natura e così è stato pensato. Dal 20 aprile, 100 alberi e arbusti (6 m e mezzo la pianta più alta) collocati in vasi di canapa di 1 metro cubo, occuperanno una parte di Piazza del Popolo e dopo due settimane procederanno in un lungo percorso a tappe verso la destinazione definitiva. A ottobre saranno piantate a terra nell’area dell’Istituto Alberghiero Santa Marta che grazie al progetto ‘Bosco che cammina’ sarà fortemente riqualificata trasformando un suolo pesantemente degradato e asfittico in un parco dotato anche di aule verdi.
La giornata inaugurale
Questo il programma di sabato 20 dalle 10 la convocazione dei volontari che vorranno collaborare allo spostamento delle piante attesi nello spazio di uscita della Caserma in viale della Liberazione, previsto lo spostamento di 25 piante ad ogni trasferimento; ci sarà della musica nella pausa pranzo a cura dei ragazzi del Santa Marta, la performance di Simone Morottti e della compagnia di marionette Pouët, la Banda di Candelara alle 15 e djset finale a cura di uno studente del Santa Marta. Ma il programma ultimissimo si definirà nel corso della giornata anche in base ai tempi effettivi richiesti dalla logistica dei trasporti di un evento mai messo in piedi finora.
I soggetti coinvolti
Il progetto è stato coordinato da Michele Gambini e affidato operativamente ad Aspes, soggetto attuatore. Quest’ultima si è avvalsa dell’opera professionale di Olga Moskvina, paesaggista che ha curato tutta la parte progettuale e logistica, dalla progettazione dello spazio di destinazione finale delle piante al reperimento delle stesse in oltre 10 vivai sparsi in Italia fino all’ideazione del vaso di canapa, soluzione specificamente studiata per minimizzare l’impatto ambientale dell’evento. La cura degli eventi artistici e divulgativi che accompagneranno le diverse tappe del Bosco è di Sergio Paladino (ovviamente in squadra con coordinatore e progettista). Naturalmente la progettazione dello spazio del Santa Marta ha visto protagonista l’intero istituto scolastico con il dirigente Roberto Franca, i docenti e i ragazzi. Altro tassello fondamentale del lungo evento Bosco è la collaborazione della Protezione Civile nelle fasi di spostamento e nella cura delle piante.
Un ringraziamento enorme va rivolto al 28° Reggimento ‘Pavia’ nella persona del suo comandante, il colonnello Antonio di Leonardo, per avere ospitato il Bosco in costruzione. Considerando la complessità logistica di tutta l’opera, probabilmente il Bosco non si sarebbe potuto fare senza l’ospitalità dell’Esercito.
Anche altre imprese si sono messe in gioco generosamente per aiutare il ‘Bosco che cammina’: Renco ha messo a disposizione 10 piante che a ottobre andranno al Parco Molaroni, Lindbergh Hotels&Resorts di Nardo Filippetti ha ‘prestato’ alcune piante e la ditta Moretti Ugo Carrelli Elevatori fornisce i sollevatori per caricare e scaricare le piante sui carrelli, costruiti dalla ditta Teo Rimorchi.
I trasferimenti del ‘Bosco che cammina’, eventi nell’evento, coinvolgeranno volontari e cittadini. Hanno già risposto all’appello i VolontarX di Pesaro 2024 (un centinaio quelli coinvolti) e i Volontari del Verde del Comune ma l’invito a partecipare al progetto è aperto ed esteso a chiunque voglia dare il proprio contributo a spostare le piante. Nei suoi passaggi il Bosco coinvolgerà anche Liceo Artistico Mengaroni quando andrà ad occupare – accolto dai ragazzi – lo spazio antistante la scuola: la piazzetta della Creatività.
La storia
Il progetto è partito nell’ottobre 2023 con una serie di incontri partecipativi dai quali è emerso chiaramente che un’opera come il ‘Bosco che cammina’ potesse avere un senso profondo solo a patto di portare una trasformazione rigenerativa e definitiva. Era necessario che il bosco riconquistasse un spazio compromesso. Proprio in quegli incontri è emersa l’idea di coinvolgere il Santa Marta, idea poi immediatamente accolta dal sindaco Matteo Ricci, dal presidente della Provincia Giuseppe Paolini e dal dirigente scolastico Roberto Franca. La scuola è stata protagonista di numerosi incontri nei quali i ragazzi hanno espresso i loro bisogni e le loro aspettative e sono stati il punto di partenza per la progettazione dell’intervento di riqualificazione che partirà con la preparazione preliminare del terreno con largo anticipo rispetto alla collocazione definitiva delle piante. Un’altra indicazione emersa dagli incontri partecipativi di inizio progetto è stata la preoccupazione che un evento di questa natura dovesse essere pensato con il minore impatto ambientale possibile. Proprio per questo tutto il materiale utilizzato per il Bosco che cammina, compresi i vasi, sarà reimpiegato nella rigenerazione e riqualificazione dell’area del Santa Marta, per non mandare sprecato nulla.
Va ricordato che rispetto alle tappe del bosco, quella prevista a Calata Caio Duilio è soggetta all’autorizzazione dell’Autorità Portuale e della Capitaneria di Porto.
Alla conferenza stampa erano presenti: Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro; il consigliere comunale Michele Gambini coordinatore del progetto, la paesaggista Olga Moskvina, Sergio Paladino curatore artistico, Roberto Franca dirigente scolastico Istituto Alberghiero ‘Santa Marta’, il colonnello Antonio Di Leonardo comandante del 28° Reggimento ‘Pavia’ – Esercito Italiano, il presidente del Consiglio Comunale Marco Perugini.
Ha aperto Michele Gambini: l’idea è stata quella di portare degli alberi in spazi che normalmente non vedono l’elemento vegetale per reinventarli, per produrre uno shock visivo. Il modo in cui l’abbiamo declinata è stata un processo di partecipazione in cui i cittadini ci hanno restituito cosa pensavano di questa cosa. E ci siamo resi conto che la cosa avrebbe avuto senso solo se avesse prodotto una trasformazione reale definitiva della città e così accade perché le 100 piante che partono sabato, a ottobre verranno collocate nell’area di pertinenza dell’Istituto Santa Marta trasformando un luogo di fatto sterile in un bosco con anche delle aule verdi. Quindi il senso dell’operazione è di investire risorse anche ingenti per recuperare uno spazio che non corrisponde al livello di qualità che dovremmo garantire ad una scuola e produrre trasformazione ambientale e sostenibilità. E nei 5 mesi prima dell’arrivo al Santa Marta, il bosco parlerà alla città con la sua presenza perché le 100 piante saranno spostate periodicamente per occupare spazi che solitamente non hanno verde. Si tratta di un’operazione molto complessa dal punto di vista logistico che non ha molti precedenti in Italia e nel resto del mondo. Gli aspetti da curare sono tanti, occorre garantire la sicurezza delle piante – quindi il vaso protegge da sbalzi repentini di temperatura e umidità troppo repentini – ad esempio, ma tutto è stato pensato comunque per minimizzare i rifiuti alla fine del progetto che deve lasciare sostenibilità ambientale e per la tutela delle piante. Quindi i vasi sono in pannelli di canapa totalmente naturale (fibre pressate), vasi che non esistevano e sono stati prodotti appositamente, e terra cruda, un materiale che poi sarà utilizzata anche per la sistemazione del Santa Marta e può essere interrato perché compostabile. Un aspetto relativo alla comunicazione del progetto è che quando le piante lasceranno piazza del Popolo avranno anche dei pannelli per fare divulgazione ambientale.
Olga Moskvina ha sottolineato la forte innovazione del progetto soprattutto nel rispetto delle piante in modo che non soffrano troppo; le modalità usate nel progetto verranno spiegate in modo da trasformarsi in indicazioni per tutti su come curare il proprio verde.
Sergio Paladino ha ricordato la componente artistica del progetto che vuole concepire per ogni spazio colonizzato uno spazio condiviso e partecipato di arte, cultura, socialità e benessere; ci sarà anche una cena in mezzo alle piante e dei momenti musicali in collaborazione con il Conservatorio Rossini. Una programmazione che si concentrerà volutamente su spazi meno centrali. Questo aspetto è stato realizzato con la collaborazione delle associazioni del territorio.
Così Antonio Di Leonardo: il Bosco che cammina ha interrotto la routine della caserma e portato ossigeno e colore, quindi ringrazio il Comune. Questa e tante altre iniziative dimostrano quanto la sinergia tra realtà diverse porti a risultati ottimali anche in vista della fruizione della gente di Pesaro. Per noi militari abituati a vivere nella natura è stato un motivo in più per imparare ad amare le piante.
Roberto Franca: sono molto felice della partecipazione ad un’attività che mette i ragazzi al centro e li rende i custodi del bosco, qui gli studenti partecipano in prima persona diventando custodi del verde e si fa esperienza nel segno della sostenibilità.
Le conclusioni a Daniele Vimini: siamo molto felici ed emozionati per un progetto che è una delle cose che rimarranno nel futuro non solo per il numero di persone coinvolte e il processo partecipativo ma anche per lo spazio trasformato della città. Il lavoro va contestualizzato anche in quadro più ampio per cui da ottobre in avanti rimarranno 7 ettari di piante messe a dimora grazie anche ad Aspes e alla Società Autostrade. Con Pesaro 2024 si è riusciti ad ottenere una grande operazione di spostamento piante per arrivare ad un bosco che avrà vita lunga e stabile, un patrimonio condiviso. Con un messaggio importante che verrà veicolato in questi mesi di qui ad ottobre, perfettamente in linea con ‘la natura della cultura’ per il valore della sostenibilità ma anche perché si tratta più che mai di un progetto di comunità. Il bosco sarà un elemento scenografico della città, non solo per il corteo olimpico di sabato ma per tutte le zone di sosta delle piante che prenderanno nuova vita.
Il saluto finale di Marco Perugini che ha annunciato che sabato 20 aprile il Comune consegnerà al 28° Reggimento Pavia un attestato di riconoscenza per questa e tutte le altre collaborazioni nel corso del tempo e per le attività portate avanti in Italia e nel mondo che aderiscono perfettamente con i valori di Pesaro 2024.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano