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Garlasco, i Ris tornano nella villetta di Chiara Poggi: nuova ricostruzione 3D per rileggere la scena del delitto.

Sopralluogo high-tech dei carabinieri con laser scanner e droni: servono 60 giorni per una mappatura 3D della casa e una nuova analisi delle tracce di sangue. Ancora tensioni tra le parti e polemiche sulla fuga di notizie.

Garlasco, i Ris tornano nella villetta di Chiara Poggi: nuova ricostruzione 3D per rileggere la scena del delitto.

Sopralluogo high-tech dei carabinieri con laser scanner e droni: servono 60 giorni per una mappatura 3D della casa e una nuova analisi delle tracce di sangue. Ancora tensioni tra le parti e polemiche sulla fuga di notizie.

Dopo 18 anni, la villetta di via Pascoli torna ad essere il centro di un’inchiesta che ancora scuote coscienze e cronache. Il 9 giugno 2025, i carabinieri del Ris di Cagliari e del Nucleo Investigativo di Milano hanno effettuato un nuovo sopralluogo all’interno dell’abitazione dove, il 13 agosto 2007, fu brutalmente uccisa Chiara Poggi. Un intervento atteso e pianificato, che apre una nuova fase investigativa con l’obiettivo di ricostruire in 3D la scena del crimine e rianalizzare, grazie a tecnologie moderne, la dinamica del delitto.

Tre quesiti per riscrivere la scena del crimine

I Ris hanno chiesto alla Procura di Pavia 60 giorni di tempo per completare gli accertamenti. I compiti affidati dai magistrati sono tre: mappare in modo tridimensionale la villetta, riposizionare le fotografie e le tracce raccolte nel 2007 e rielaborare la dinamica del delitto con l’ausilio delle nuove tecnologie.

Per ottenere questi dati, i militari hanno utilizzato strumenti d’avanguardia come laser scanner, fotogrammetria e droni. Le operazioni, durate circa sette ore, si sono concentrate soprattutto nella zona tra l’ingresso e la rampa di scale che conduce al seminterrato, dove fu rinvenuto il corpo senza vita della giovane Chiara.

La Bloodstain Pattern Analysis per studiare le tracce di sangue

Uno degli obiettivi principali è analizzare le traiettorie delle macchie di sangue attraverso la cosiddetta Bloodstain Pattern Analysis (BPA), una tecnica forense che, pur non potendo contare su nuove tracce fisiche, sfrutta l’archivio fotografico dell’epoca. Con la ricostruzione 3D, gli investigatori potranno sovrapporre le immagini originali alla modellazione virtuale della casa e testare diverse ipotesi dinamiche sull’omicidio.

Una nuova indagine, un nuovo indagato

Al centro delle nuove indagini c’è Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, già emerso anni fa tra i soggetti attenzionati ma mai indagato fino ad ora. La Procura lo ha iscritto nel registro con l’accusa di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. Le verifiche puntano a valutare la tenuta dell’alibi di Sempio e a rianalizzare i suoi tabulati telefonici, oltre a quelli della vittima e di altri soggetti coinvolti.

Il 17 giugno è previsto un incidente probatorio cruciale: i consulenti delle parti si confronteranno su una delle tracce più discusse, la cosiddetta impronta 33, ritrovata nella villetta e attribuita proprio a Sempio.

La famiglia Poggi: “Disponibili ma amareggiati”

Non sono mancate le polemiche. I legali della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, hanno duramente criticato la gestione della comunicazione da parte della Procura. “Ancora una volta i genitori di Chiara hanno aperto la loro casa agli inquirenti con grande disponibilità – scrivono in una nota – ma sono rimasti amaramente sorpresi nel constatare che il decreto di ispezione fosse già noto alla stampa prima che a loro, persone offese dal reato”.

Gli avvocati sottolineano anche l’incertezza sul reale obiettivo di queste verifiche, definendole “sovrapponibili” a quelle già svolte in sede processuale. Intanto, la famiglia – bersaglio da settimane di una “assillante campagna diffamatoria” – valuta azioni giudiziarie per tutelare la memoria di Chiara e la propria dignità.

Le reazioni delle difese: “Passaggio fondamentale”

Diversa la posizione della difesa di Alberto Stasi. L’avvocata Giada Bocellari ha accolto con favore l’operazione: “Ben venga ogni approfondimento, anche se alcune verifiche erano già state fatte. Mancavano dei dati importanti, e credo che sia un passaggio fondamentale per capire la dinamica del delitto”.

Più cauto invece il commento di Massimo Lovati, uno dei legali di Andrea Sempio: “Non sappiamo cosa stiano cercando. Non si capisce nulla”. La collega Angela Taccia, anche lei presente durante il sopralluogo, ha presenziato in veste ufficiale per tutelare gli interessi del nuovo indagato.

Il sindaco: “Garlasco non è omertosa”

Dal canto suo, il sindaco di Garlasco, Simone Molinari, ha voluto difendere la dignità della comunità locale: “I cittadini sono riservati, non omertosi. È inaccettabile che qualcuno insinui il contrario. La città continua a vivere, nonostante la rinnovata attenzione mediatica”.

Un caso ancora senza pace

Il caso Garlasco si conferma uno dei misteri giudiziari più controversi e dibattuti della cronaca italiana. E se le nuove tecnologie potranno offrire un contributo alla verità, resta da capire se emergeranno elementi concreti tali da giustificare una riapertura sostanziale del procedimento. La famiglia Poggi, pur tra dolore e amarezza, resta in attesa. In attesa di una verità che, dopo 18 anni, appare ancora sfuggente.

Garlasco, i Ris tornano nella villetta di Chiara Poggi: nuova ricostruzione 3D per rileggere la scena del delitto.

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