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Delitto di Garlasco, tre interrogatori in un giorno: Sempio, Stasi e Poggi di nuovo davanti ai magistrati.

Una svolta inattesa nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi: la Procura di Pavia convoca contemporaneamente Andrea Sempio, unico indagato; Alberto Stasi, già condannato; e il fratello della vittima, Marco Poggi.

Delitto di Garlasco, tre interrogatori in un giorno: Sempio, Stasi e Poggi di nuovo davanti ai magistrati.

Una svolta inattesa nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi: la Procura di Pavia convoca contemporaneamente Andrea Sempio, unico indagato; Alberto Stasi, già condannato; e il fratello della vittima, Marco Poggi. 

Una giornata cruciale per uno dei casi più controversi della cronaca nera italiana: il 20 maggio 2025 potrebbe rappresentare un nuovo punto di svolta nell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella villetta di via Pascoli, a Garlasco, il 13 agosto 2007. Per la prima volta, la Procura di Pavia interroga in contemporanea tre figure chiave: Andrea Sempio, oggi unico indagato; Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, già condannato in via definitiva; e Marco Poggi, fratello di Chiara. Una mossa coordinata, pensata per evitare fughe di notizie e per confrontare versioni che, secondo gli inquirenti, potrebbero finalmente far luce su dinamiche finora rimaste nell’ombra.

Il ritorno sotto i riflettori di Andrea Sempio

Sarà Andrea Sempio, 37 anni, amico di lunga data di Marco Poggi, a varcare per primo — oggi alle 14 — l’ingresso della Procura di Pavia. Una presenza rimasta per anni sullo sfondo delle indagini, ma che ora torna con forza al centro del caso grazie al lavoro del procuratore Fabio Napoleone e del pool investigativo composto da Stefano Civardi, Valentina De Stefano e Giuliana Rizza.

A far riaccendere i riflettori su Sempio è stata una traccia genetica individuata sotto le unghie di Chiara Poggi. Per la Procura, quella traccia potrebbe appartenere proprio a lui, e costituirebbe una prova determinante della sua presenza nella villetta al momento dell’omicidio. Un’ipotesi supportata anche da altri elementi: vecchie telefonate a casa Poggi nei giorni precedenti il delitto, uno scontrino sospetto, e nuovi accertamenti su una possibile infatuazione del giovane per la vittima.

Il Dna e gli altri indizi

L’indagine è stata riaperta proprio a partire da quella traccia biologica: un match parziale (cromosoma Y) ritenuto finora insufficiente, ma ora rivalutato alla luce di una nuova possibile dinamica del delitto. Il Dna, secondo la precedente archiviazione, poteva essere stato trasferito indirettamente, per esempio tramite la tastiera del computer condiviso con Marco. Ma oggi la Procura non esclude che possa essere il frutto di una colluttazione avvenuta nel corso di un’aggressione.

Non solo. L’alibi di Sempio, fondato su uno scontrino di parcheggio a Vigevano con orario 10:18 — dunque dopo l’ora presunta del delitto, tra le 9:12 e le 9:35 — viene ora ritenuto “suggestivo ma privo di sostanza” dai magistrati. Inoltre, l’analisi dei tabulati telefonici mostra contatti sospetti tra lui e due amici, Mattia Capra e Roberto Freddi, proprio nelle ore dell’omicidio.

Gli interrogatori in parallelo

Mentre Sempio sarà ascoltato a Pavia, in un’altra stanza della stessa Procura comparirà anche Alberto Stasi, l’unico condannato per il delitto. Stasi, oggi in semilibertà, è stato convocato come “testimone assistito” e sarà accompagnato dai suoi legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis. Ha sempre dichiarato la propria innocenza e intende, anche stavolta, rispondere a tutte le domande.

Nel frattempo, a Venezia, sarà sentito dai carabinieri Marco Poggi, fratello della vittima, per chiarire i rapporti tra la sorella e Andrea Sempio, e verificare chi sapesse della loro partenza per una vacanza in Trentino, lasciando Chiara da sola in casa.

Le nuove indagini: arma del delitto e dinamica

Negli ultimi giorni, le indagini si sono intensificate. È stata effettuata una perquisizione nelle abitazioni di Sempio, dei suoi genitori e dei due amici. Contemporaneamente, è stato dragato un tratto del canale di Tromello, non lontano da Garlasco, in cui sono stati trovati oggetti metallici, tra cui un martello da muratore, potenzialmente compatibile con le ferite inferte alla vittima.

I prossimi passi prevedono una rianalisi della scena del crimine: il sangue, le traiettorie, i segni del trascinamento del corpo. Chiara fu colpita all’ingresso, trascinata per terra e poi gettata dalle scale. Indossava ancora il pigiama, dettaglio che secondo gli investigatori indica che aprì la porta a qualcuno che conosceva.

Il movente ancora oscuro

Il movente resta la grande incognita. Gli inquirenti stanno valutando l’ipotesi di un’aggressione improvvisa, forse nata da un rifiuto o da un sentimento non corrisposto. È atteso il contributo degli esperti del RACIS (Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche) per definire un profilo psicologico di Sempio, che possa chiarire le ragioni di un eventuale gesto estremo.

Non viene esclusa nemmeno l’ipotesi di un secondo uomo, l’“Ignoto 1”, già ipotizzato per la presenza di un’altra traccia genetica parziale sulle unghie della vittima. L’idea di un duplice aggressore — scartata dalla Corte di Cassazione — potrebbe tornare in auge, specie se le nuove analisi genetiche dovessero confermare la presenza di più individui.

Una Procura divisa, ma determinata

Dietro le quinte, l’inchiesta si muove in un clima teso, segnato da precedenti archiviazioni, contrasti interni e fughe di notizie. Ma il nuovo corso investigativo sembra deciso a riscrivere la storia giudiziaria di uno dei più discussi casi degli ultimi vent’anni.

La giornata di oggi, con i tre interrogatori simultanei e l’attesa per i primi riscontri delle nuove analisi, potrebbe rappresentare un bivio. Una nuova verità potrebbe prendere forma. Oppure, ancora una volta, il delitto di Garlasco potrebbe tornare a essere solo un enigma irrisolto.

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