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Delitto di Garlasco, chi è Ermanno Cappa e perché il suo nome torna al centro dell’inchiesta.

Avvocato e zio di Chiara Poggi, Ermanno Cappa non è mai stato indagato, ma alcune intercettazioni riemerse con la riapertura delle indagini riaccendono i riflettori sulla sua famiglia. Sotto esame le conversazioni del 2007 e i rapporti con la casa del delitto.

Delitto di Garlasco, chi è Ermanno Cappa e perché il suo nome torna al centro dell’inchiesta.

Avvocato e zio di Chiara Poggi, Ermanno Cappa non è mai stato indagato, ma alcune intercettazioni riemerse con la riapertura delle indagini riaccendono i riflettori sulla sua famiglia. Sotto esame le conversazioni del 2007 e i rapporti con la casa del delitto.

Ermanno Cappa è tornato sotto i riflettori nell’ambito delle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Il suo nome – come quello delle figlie Stefania e Paola – non è mai stato iscritto nel registro degli indagati, né allora né oggi. Tuttavia, alcune intercettazioni emerse solo di recente e i legami familiari con la vittima lo riportano nel perimetro dell’attenzione mediatica e investigativa.

Chi è Ermanno Cappa

Ermanno Cappa è il marito di Maria Rosa Poggi, sorella di Giuseppe Poggi, il padre di Chiara. Di conseguenza, è zio acquisito della vittima. Avvocato di lungo corso, laureato all’Università di Pavia, ha ricoperto incarichi di rilievo come direttore degli affari legali e societari in diversi istituti bancari e ha fondato un noto studio legale a Milano, dove si è poi trasferito lasciando Garlasco.

Cappa è anche il padre delle gemelle Stefania e Paola, cugine coetanee di Chiara Poggi, molto presenti nella narrazione mediatica sin dai primi giorni dopo il delitto.

Le intercettazioni rimaste in ombra

A distanza di 18 anni, riemergono dai fascicoli alcune intercettazioni telefoniche dell’estate 2007 che coinvolgono proprio la famiglia Cappa. In particolare, i tabulati registrano 21 telefonate tra Stefania Cappa e i genitori nei giorni successivi al fermo di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima. Diciotto di queste, pur annotate, furono ritenute irrilevanti dagli inquirenti dell’epoca e accantonate.

Tra le frasi finite ora sotto la lente, spicca quella attribuita proprio a Ermanno Cappa: «Quel cretino lì, se devono incastrarlo, lo incastrano», riferita ad Alberto Stasi. Era il 12 dicembre 2007, tre mesi dopo il breve arresto e la scarcerazione del giovane. Parole che, nel contesto di una strategia familiare volta a evitare l’esposizione mediatica, assumono oggi un valore differente.

Le chiavi della villetta e il legame con casa Poggi

Altro elemento che ha riacceso l’interesse è la circostanza – confermata da Maria Rosa Poggi – secondo cui la famiglia Cappa fosse in possesso delle chiavi della villetta dei Poggi. Le avrebbero ricevute per occuparsi delle piante quando i padroni di casa erano assenti. Un dettaglio rimasto a margine delle prime indagini ma che, alla luce delle nuove piste seguite dagli inquirenti, potrebbe assumere un peso diverso.

La figura di Stefania Cappa

Nel settembre 2007, mentre l’inchiesta era in pieno fermento, Stefania Cappa ebbe numerosi contatti con giornalisti e cronisti, nonostante dalle intercettazioni emergesse l’indicazione del padre a «evitare i giornalisti» dopo la scarcerazione di Stasi. In realtà, la giovane mantenne attivi i contatti con i media, arrivando persino a offrire informazioni riservate in cambio di discrezione: «Ti saprei dire nomi e cognomi delle ex e delle nuove di Marco Panzarasa e Alberto Stasi… ti faccio vedere il mondo!», avrebbe confidato a un’inviata, secondo quanto riportato da La Repubblica.

Nuovi scenari investigativi

Le nuove indagini aperte dalla Procura di Pavia puntano a chiarire i ruoli e le relazioni tra le persone vicine a Chiara Poggi. L’attenzione è oggi focalizzata su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato in concorso per omicidio. In questo contesto, le vecchie intercettazioni – prima accantonate – sono ora riesaminate, con l’intento di ricostruire dinamiche familiari e frequentazioni attorno alla villetta del delitto.

Si indaga anche su quattro telefonate anonime ricevute dal cellulare Nokia di Chiara il giorno dell’omicidio. Secondo una perizia, sarebbero compatibili con chiamate partite dall’utenza fissa di casa Stasi. Ma non si esclude che altre persone potessero aver avuto accesso o conoscenza di quelle linee.

Le nuove indagini sul caso Garlasco cercano oggi di illuminare quegli angoli bui che nel 2007 erano stati trascurati o giudicati irrilevanti. La figura di Ermanno Cappa e quella delle sue figlie, fino a oggi rimaste fuori dai procedimenti giudiziari, potrebbero rivelarsi decisive per comprendere meglio il contesto familiare e sociale attorno a Chiara Poggi e forse, dopo quasi due decenni, avvicinarsi alla verità.

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