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Delitto di Garlasco: Andrea Sempio sottoposto all’esame del DNA, riaperto il caso di Chiara Poggi dopo 18 anni

Delitto di Garlasco: Andrea Sempio sottoposto al test del DNA dopo 18 anni dall'omicidio di Chiara Poggi. Nuove indagini riaprono il caso con tracce genetiche e prove inedite.

Delitto di Garlasco: Andrea Sempio sottoposto all’esame del DNA, riaperto il caso di Chiara Poggi dopo 18 anni

Dopo diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco si arricchisce di un nuovo sviluppo. Andrea Sempio, già indagato nel 2017 e poi scagionato, è stato nuovamente sottoposto ad accertamenti genetici, dopo che nuove analisi hanno individuato tracce di DNA sotto le unghie della vittima riconducibili a lui. L’esito del test potrebbe cambiare il corso della vicenda giudiziaria, che finora ha visto Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere.

Sempio, oggi 37enne, è stato convocato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano per essere sottoposto a prelievo salivare e verificare la corrispondenza con le tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine. “Siamo sereni, non abbiamo nulla da temere e collaboreremo“, ha dichiarato il suo legale Angela Taccia all’uscita dalla caserma Montebello di Milano, circondata da cronisti e telecamere.

Le nuove indagini: DNA, impronte e alibi sotto esame

Gli inquirenti stanno ora riesaminando l’intera scena del crimine con tecnologie avanzate. In particolare, l’attenzione si concentra su diverse impronte:

  • Quelle digitali, trovate su alcuni oggetti della villetta della famiglia Poggi, tra cui il dispenser del sapone nel bagno
  • Quelle delle scarpe, che potrebbero appartenere all’assassino e che finora non erano state attribuite con certezza.

Gli investigatori stanno inoltre verificando alcuni indizi ritenuti sospetti:

  • Tre telefonate anomale partite dal cellulare di Andrea Sempio nei giorni precedenti il delitto (4, 7 e 8 agosto 2007), tutte di breve durata, ma che potrebbero suggerire un interesse nei movimenti della vittima.
  • Un biglietto di parcheggio, che Sempio aveva presentato per dimostrare di non essere a Garlasco la mattina del delitto, ma che le celle telefoniche avrebbero smentito.

Secondo la difesa di Alberto Stasi, il DNA ritrovato sulla scena del crimine è leggibile e apparterrebbe a Sempio.

Andrea Sempio? Il rapporto con i Poggi e Stasi

All’epoca dei fatti, Andrea Sempio aveva 19 anni ed era un amico stretto di Marco Poggi, fratello minore di Chiara. Il giovane frequentava spesso la villetta di via Pascoli, ma ha sempre sostenuto di non aver mai avuto rapporti diretti con Chiara Poggi. “Ci salutavamo in casa e nulla più“, aveva dichiarato in passato.

Nel 2017, la sua posizione era stata già valutata dagli inquirenti, su richiesta dei difensori di Stasi, che avevano individuato una traccia genetica riconducibile a lui. Tuttavia, le accuse nei suoi confronti furono archiviate per insufficienza di prove. Oggi, con le nuove tecnologie a disposizione, il DNA trovato sotto le unghie della vittima diventa una prova potenzialmente determinante per la riapertura del caso.

L’indagine si concentra ora sulla possibilità che l’omicidio di Chiara Poggi non sia stato commesso da una sola persona. Infatti, alcune tracce genetiche presenti sulla scena del crimine non sono ancora state attribuite con certezza a un solo soggetto, portando gli investigatori a ipotizzare il coinvolgimento di più individui.

Il legale di Sempio: “Accuse costruite ad arte”

La difesa di Sempio ha respinto con forza ogni accusa, sostenendo che il prelievo del DNA sia stato “una macchinazione” organizzata dagli avvocati di Alberto Stasi, per spostare l’attenzione sul loro assistito.

Il legale Massimo Lovati ha dichiarato: “L’istruttoria è stata pilotata dagli investigatori della difesa di Stasi, che hanno prelevato il DNA di Sempio in modo non autorizzato. Non c’è alcuna prova concreta che possa collegarlo all’omicidio di Chiara Poggi.” Secondo l’avvocato, anche i nuovi elementi come le impronte digitali e le telefonate sarebbero facilmente spiegabili:

  • Le chiamate a casa Poggi sarebbero state fatte per cercare Marco Poggi, suo amico stretto.
  • Il biglietto del parcheggio sarebbe stato mostrato in buona fede, senza alcuna intenzione di creare un alibi falso.
  • Il DNA sotto le unghie della vittima potrebbe essere finito lì in modo accidentale, magari attraverso contatti indiretti.

La riapertura del caso?

Il punto cruciale che ha portato alla riapertura del caso è stata una sentenza della Cassazione, che ha accolto l’istanza della Procura di Pavia. Dopo aver respinto per due volte la richiesta di nuove indagini su Sempio, il tribunale ha infine dato il via libera nel settembre 2024, ritenendo che vi fossero elementi sufficienti per un nuovo approfondimento.

L’accusa principale nei confronti di Sempio è l’omicidio in concorso con ignoti, ma resta aperta anche l’ipotesi che l’assassino possa essere stato Alberto Stasi con un complice. Quest’ultima teoria, sostenuta dagli avvocati di Stasi, ha spinto gli inquirenti a rivedere tutte le prove raccolte negli ultimi 18 anni.

Un caso ancora aperto

Dopo quasi due decenni, il delitto di Garlasco è tornato all’attenzione della giustizia italiana con l’iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati. 

Il prelievo del DNA di Andrea Sempio potrebbe fornire una risposta definitiva, ma al momento rimangono ancora molti interrogativi aperti.

Delitto di Garlasco: Andrea Sempio sottoposto all'esame del DNA, riaperto il caso di Chiara Poggi dopo 18 anniSe le analisi confermeranno che il DNA di Sempio è presente sotto le unghie di Chiara Poggi, la sua posizione si aggraverebbe notevolmente. Se invece l’esito fosse negativo, la pista seguita dagli inquirenti potrebbe rivelarsi un vicolo cieco, portando l’indagine nuovamente in un impasse.

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