Palermo: controlli nei cantieri, 9 aziende sospese e 12 lavoratori in nero.
Il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri scopre gravi irregolarità nel settore edile di Palermo e provincia. Sospese 9 imprese e comminate sanzioni per oltre 120mila euro.
Palermo: controlli nei cantieri, 9 aziende sospese e 12 lavoratori in nero.
Nell’ambito dei controlli predisposti nei primi quindici giorni del mese di ottobre, il Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Palermo, attraverso il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo, ha eseguito numerosi accessi ispettivi nel capoluogo siciliano e nella provincia, concentrandosi sulle aziende operanti nel settore dell’edilizia. L’attività ha permesso di riscontrare, nella maggior parte dei casi, irregolarità di natura amministrativa e penale.
Nel periodo compreso tra il 1° e il 15 ottobre, su 16 attività ispettive avviate, i Carabinieri hanno rilevato violazioni riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra queste, la mancata predisposizione del documento di valutazione dei rischi o del piano operativo di sicurezza nei cantieri, la mancata nomina del responsabile del servizio di protezione e prevenzione, la mancata formazione e informazione dei lavoratori, l’assenza degli addetti alle emergenze antincendio e al primo soccorso e la mancata sorveglianza sanitaria nei confronti dei dipendenti.
Nel complesso, l’attività ha portato a risultati significativi:
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54 lavoratori identificati, di cui 12 risultati sprovvisti di contratto di assunzione;
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9 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008, nei confronti di altrettante aziende che impiegavano personale in nero in misura pari o superiore al 10% del totale o che presentavano gravi violazioni in materia di sicurezza;
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sanzioni amministrative per un importo complessivo di 53.400 euro;
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ammende per un totale di 68.867,45 euro.
Dai risultati emersi si evince che, nel comparto dell’edilizia, la percentuale di lavoratori irregolari resta elevata, con circa un quarto del personale identificato privo di regolare contratto. Una condizione che, oltre a rappresentare una chiara elusione della normativa in materia di retribuzione, contribuzione e assicurazione, espone i lavoratori “in nero” a gravi rischi. Questi, infatti, non essendo sottoposti a sorveglianza sanitaria né adeguatamente formati in tema di sicurezza, risultano particolarmente fragili e vulnerabili nello svolgimento delle attività di cantiere.
Il rapporto finale evidenzia come l’edilizia rimanga un settore sensibile e ancora in parte privo di una cultura del lavoro sicuro, elemento su cui è necessario continuare a investire con costanza per garantire la tutela dei lavoratori e la piena legalità delle imprese.
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