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Strage di Monreale, arrestato il terzo giovane: «Sparava sulla folla ed esultava».

Mattias Conti, 19 anni, si è consegnato ai carabinieri. È accusato di concorso in strage insieme ad altri due ragazzi dello Zen. L’identificazione grazie a una foto pubblicata sui social. L’appello dei familiari: «Lo Stato ci ha lasciati soli».

Strage di Monreale, arrestato il terzo giovane: «Sparava sulla folla ed esultava».

Mattias Conti, 19 anni, si è consegnato ai carabinieri. È accusato di concorso in strage insieme ad altri due ragazzi dello Zen. L’identificazione grazie a una foto pubblicata sui social. L’appello dei familiari: «Lo Stato ci ha lasciati soli».

È stato arrestato il terzo giovane coinvolto nella strage di Monreale del 27 aprile, in cui hanno perso la vita Massimo Pirozzo, Andrea Miceli e Salvatore Turdo. Si chiama Mattias Conti , ha 19 anni e vive nel quartiere Zen di Palermo. L’accusa è concorso in strage , aggravato dall’uso di arma da fuoco.

Conti si è presentato spontaneamente in caserma accompagnato dal suo avvocato. È stato identificato grazie a una foto pubblicata sui social dalla fidanzata di una delle vittime e ai filmati delle telecamere di sorveglianza. Testimoni oculari lo descrivono come colui che, dopo aver sparato,  si sarebbe allontanato con un casco in mano , alzando le braccia al cielo «come per esultare». «Aveva un giubbotto bianco e un casco Momo Design grigio. Era seduto sul retro di una moto, probabilmente un GS con i borsoni laterali», ha raccontato uno dei testimoni chiave.

Conti è accusato di concorso in strage, lesioni personali aggravate, detenzione illegale e porto abusivo di arma da fuoco .

Prima di lui erano stati fermati Salvatore Calvaruso, 19 anni, che ha confessato di aver sparato, e Samuel Acquisto, 18 anni, accusato di averlo istigato. Entrambi sono stati incastrati da video, testimonianze e post sui social.

La dinamica della strage

La notte della tragedia, un gruppo di giovani palermitani, a bordo di scooter e auto, ha fatto irruzione in piazza a Monreale sgommando tra la folla. Salvatore Turdo , uno dei presenti, li ha rimproverati per il comportamento pericoloso. È scoppiata una rissa, poi qualcuno ha estratto una pistola. Sono partiti i colpi.

Tre ragazzi sono morti, due sono rimasti feriti. I responsabili sono fuggiti, ma nel giro di pochi giorni i carabinieri li hanno identificati e arrestati.

La rabbia dei familiari: «Ci avete lasciati soli»

Marco Pirozzo , fratello di una delle vittime, ha scritto una lettera a Mattarella e Meloni , denunciando l’assenza dello Stato: «Nessuna parola, nessun gesto dalle istituzioni. Le leggi non bastano più. Se oggi è normale morire in strada per mano di un ragazzino armato, vuol dire che la guerra ce l’abbiamo già in casa».

Gli inquirenti nel frattempo continuano a vagliare altri filmati, chat e post sui social, ritenendo possibile che ci siano altri complici ancora non identificati. La Procura ha confermato che l’ipotesi principale resta quella della strage preterintenzionale, aggravata dall’uso di armi da fuoco in luogo pubblico.

La comunità di Monreale è ancora sotto shock per quanto avvenuto e chiede verità e giustizia. Ma anche sicurezza. Le istituzioni locali si preparano a convocare un tavolo congiunto per la legalità, mentre il sindaco ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali delle vittime.

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