Funerali tre carabinieri di Castel d’Azzano. Monsignor Saba: “Il volto bello dell’umanità sta nel servire il prossimo.”
Commozione e silenzio a Padova per i funerali di Stato di Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello. Oggi, 17 ottobre, Padova si è fermata per rendere omaggio ai tre carabinieri morti nell’esplosione di Castel d’Azzano. Nella basilica di Santa Giustina, gremita di cittadini, autorità e uomini dell’Arma, si sono svolti questa mattina i funerali di Stato di Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello.
I feretri, avvolti dal tricolore, sono stati accolti dagli applausi della folla al termine della cerimonia. La fanfara dell’Arma ha accompagnato l’uscita delle bare, mentre nel sagrato si sono schierati i reparti delle forze dell’ordine e dell’esercito in segno di onore e rispetto.
Le istituzioni unite nel cordoglio
In prima fila, accanto ai familiari delle vittime, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto portare personalmente il suo abbraccio ai parenti dei tre militari. Con lui, Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana, Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Luca Zaia.
Presenti anche i ministri Tajani, Salvini, Piantedosi, Nordio, Abodi, Roccella, Schillaci e Bernini, insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano e al Comandante Generale dell’Arma, Salvatore Luongo.
Durante la funzione, celebrata dall’Ordinario militare per l’Italia, mons. Gian Franco Saba, è stata ricordata la dedizione dei tre militari caduti in servizio.
“La vittoria sul mondo e sul male è anche l’amore di chi serve la patria, cioè il prossimo, garantendo la giustizia, il bene comune e la stabilità delle istituzioni”, ha detto l’arcivescovo. Monsignor Saba ha pronunciato i nomi dei tre carabinieri uno a uno, definendoli “fratelli che hanno seguito la via del servizio per il bene comune”.
“Nel loro incontro con Cristo si saranno specchiati in Lui, vedendo che il volto bello dell’umanità sta nel servire il prossimo.”
L’abbraccio dell’Arma
Visibile la commozione fra i partecipanti, tra cui anche molti colleghi delle vittime, alcuni ancora feriti dallo scoppio di Castel d’Azzano. In molti hanno reso omaggio in uniforme.
“È una grande famiglia che si ritrova qui per salutare Marco, Valerio e Davide”, ha ricordato ancora l’arcivescovo Saba. “Ci stringiamo alla grande famiglia dell’Arma e ai loro cari, perché possano sentire l’abbraccio di tutti e la preghiera unanime. È dolorosamente e umanamente incomprensibile il drammatico evento.”
Nelle parole finali della cerimonia, il richiamo alla speranza:
“Anche noi nell’eucaristia cerchiamo la luce della consolazione, della fede e della speranza, quella luce che Gesù ha donato ai suoi discepoli. Non sia turbato il vostro cuore.”
Un invito alla fiducia, pronunciato in una basilica immersa nel silenzio, dove per un momento l’intera comunità si è ritrovata unita nel saluto a tre uomini caduti servendo il Paese.
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