Novara: continua il contrasto alla violenza di genere. Nelle ultime settimane sono state emesse numerose misure cautelari
Continua l'incessante lavoro della Polizia di Stato ed in particolare della Squadra Mobile della Questura di Novara – Sezioni reati contro la persona.
Novara: continua il contrasto alla violenza di genere. Nelle ultime settimane sono state emesse numerose misure cautelari.
Continua l’incessante lavoro della Polizia di Stato ed in particolare della Squadra Mobile della Questura di Novara – Sezioni reati contro la persona – anche nella settimana di Ferragosto.
Nello specifico l’attività condotta dagli agenti ha consentito di evidenziare gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di atti persecutori nei confronti di un cittadino iraqeno residente nel bergamasco, di anni 45, e di un cittadino italiano residente in provincia, di anni 22, che hanno portato all’emissione ed all’esecuzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa con applicazione del braccialetto elettronico per entrambi.
Nel primo caso la persona offesa, una donna di origini marocchine di 27 anni, dopo aver interrotto la relazione con il compagno, veniva da quest’ultimo ingiuriata e seguita costantemente, anche tramite dispositivi GPS installati all’interno dell’autovettura della donna.
Tale comportamento denunciato da quest’ultima, le ha ingenerato sentimenti di esasperazione, profonda prostrazione e paura, tanto da chiedere disperatamente aiuto alla Squadra Mobile affidandosi totalmente agli agenti con cui rimaneva costantemente in contatto segnalando, altresì, i motivimenti dell’uomo.
Gli agenti eseguivano tutti gli accertamenti finalizzati a chiarire la situazione in cui si trovava la donna evidenziando gli spostamenti dell’uomo e l’effettiva installazione dei predetti dispositivi sull’autovettura, tanto da consentire all’Autorità Giudiziaria di richiedere ed ottenere immediatamente un’idonea misura cautelare nei confronti dell’uomo, prontamente eseguita nel giorno della sua emissione. Contestualmente veniva eseguita una perquisizione che permetteva di individuare i dispositivi GPS che l’uomo installava sull’autovettura della vittima in modo da tracciarne gli spostamenti.
Inoltre, al fine di implementare la tutela nei confronti della donna, è stato altresì notificato all’uomo un foglio di via obbligatorio con conseguente divieto di ritorno nel comune di Novara, ove risiede la vittima, firmato dal Questore di Novara.
Nel secondo caso l’uomo, già precedentemente oggetto di ammonimento da parte del Questore di Novara in data 11 luglio 2024 per condotte persecutorie nei confronti dell’ex fidanzata, una giovane novarese di 23 anni, non accettando l’interruzione della relazione da parte della donna, si sarebbe appostato in svariate occasioni nei pressi del luogo di lavoro e dell’abitazione di quest’ultima, seguendola fino all’interno dell’appartamento al fine di costringerla a riprendere la loro storia.
Anche in questo caso, la Squadra Mobile ha immediatamente eseguito tutti gli accertamenti finalizzati a chiarire la situazione in cui si trovava la donna, tanto da consentire all’Autorità Giudiziaria di richiedere ed ottenere repentinamente un’idonea misura cautelare nei confronti dell’uomo, prontamente eseguita nel giorno della sua emissione.
Non meno importanti degli atti persecutori sono, altresì, i maltrattamenti posti in essere in un contesto familiare. Anche in questo caso è stata, nel medesimo periodo, eseguita dalla Squadra Mobile – reati contro la persona, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla parte offesa e applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un cittadino novarese di anni 65 anni che, a seguito di un’attività di indagine degli agenti unitamente alle informazioni raccolte in interventi esperiti dalla Squadra Volante, è risultato gravemente indiziato del reato di maltrattamenti nei confronti di una donna invalida con difficoltà di deambulazione approfittando della sua nomina in via provvisoria di amministratore di sostegno.
Nello specifico l’uomo, frequentemente in stato di alterazione psico-fisica dovuto all’assunzione di sostanze alcoliche, l’avrebbe inguriata quotidianamente, talvolta colpendola in testa con pugni e schiaffi ed arrivando in una occasione a minacciarla con un coltello da cucina mentre la donna dormiva svegliandola di soprassalto. Inoltre, come riferito dalla donna, approfittando dello stato di bisogno di quest’ultima, sarebbe rimasto a pernottare presso la sua abitazione anche senza il suo cosenso e portando in casa altre donne rifutando, nell’ultimo periodo di assistenza, di aiutarla ad assumere la terapia farmacologica e a sbrigare le faccende domestiche.
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