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Riaprono i seggi in Veneto, Campania e Puglia: affluenza in forte calo e partita politica ad alta tensione.

Regionali 2025 in Veneto, Campania e Puglia: seggi aperti fino alle 15, affluenza in forte calo e fine dell’era Zaia, De Luca ed Emiliano. Sfida decisiva tra centrodestra e campo largo.

Riaprono i seggi in Veneto, Campania e Puglia: affluenza in forte calo e partita politica ad alta tensione.

Seggi riaperti e ultimo giorno di voto

Sono riaperti da questa mattina alle 7 i seggi in Veneto, Campania e Puglia per la seconda e ultima giornata delle elezioni regionali 2025. Si vota fino alle 15, poi lo spoglio che definirà i nuovi presidenti di Regione e rinnoverà i rispettivi Consigli regionali. Al voto sono chiamati circa 11–13 milioni di cittadini, in un appuntamento che chiude una lunga stagione elettorale cominciata a fine settembre con Marche e Valle d’Aosta e proseguita poi con Calabria e Toscana.

Affluenza in calo in tutte le regioni

Il dato più rilevante emerso dalla prima giornata di voto è il forte calo dell’affluenza. Alle 23 di domenica ha votato soltanto il 31,96% degli aventi diritto, contro il 41,53% registrato nella precedente tornata del 2020: quasi dieci punti percentuali in meno. Tutte e tre le regioni confermano la tendenza. Il Veneto registra il calo più pesante, passando dal 46,13% al 33,88%. La Puglia si ferma al 29,45% contro il 39,88% del 2020, mentre la Campania scende dal 38,91% al 32,07%. Una flessione già evidente dai rilevamenti delle 12 e delle 19, entrambi inferiori ai livelli delle scorse elezioni.

La fine di tre lunghi cicli politici

Questa tornata non riguarda solo la scelta dei nuovi consigli regionali, ma segna soprattutto la conclusione di tre lunghissime stagioni politiche. In Veneto termina il quindicennio di Luca Zaia, leader dominante nel panorama del Nord-est. In Campania si chiude il decennio di Vincenzo De Luca, figura centrale e spesso controversa. In Puglia, dopo dieci anni, si conclude la stagione di Michele Emiliano. Tutti e tre hanno provato, in modi diversi, a ottenere un terzo mandato consecutivo, ma la Corte costituzionale e gli equilibri interni ai partiti hanno confermato il limite dei due mandati.

Campania: la sfida più incerta

La Campania è considerata la regione più incerta e politicamente interessante. A contendersi la presidenza ci sono Roberto Fico, ex presidente della Camera e figura storica del Movimento 5 Stelle, sostenuto dal campo largo formato da Pd, M5S e altre liste progressiste; ed Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e candidato del centrodestra unito. La campagna è stata tesa, segnata da scontri interni al centrosinistra e da attacchi reciproci fra i due fronti. Il difficile rapporto tra Fico e De Luca ha influito profondamente, con il governatore uscente inizialmente contrario alla sua candidatura. Il risultato finale dirà se la coalizione reggerà e quale sarà il ruolo del deluchismo nella futura geografia politica regionale.

Puglia: il dominio di Decaro e la successione a Emiliano

In Puglia la situazione appare più definita. Antonio Decaro, ex sindaco di Bari ed europarlamentare, è considerato il favorito dal campo largo progressista. A sfidarlo c’è il candidato civico del centrodestra, Luigi Lobuono, imprenditore ed ex presidente della Fiera del Levante. Si aggiungono anche Sabino Mangano e Ada Donno, espressioni rispettivamente dell’area civica e della sinistra più radicale. La forza personale di Decaro, confermata dal suo successo alle europee e dal sostegno popolare mostrato negli anni, gli ha permesso di condizionare profondamente la composizione della coalizione. Il suo veto all’ingresso dell’uscente Michele Emiliano in lista ha costretto il Pd a ridisegnare gli equilibri interni. Anche qui, il risultato dirà molto non solo sul vincitore, ma anche sulla struttura futura del centrosinistra pugliese.

Veneto: il dopo-Zaia e il derby tra Lega e Fratelli d’Italia

In Veneto la sfida principale è tra Alberto Stefani per il centrodestra e Giovanni Manildo per il centrosinistra. A loro si affiancano tre candidati di area civica o alternativa: Marco Rizzo, Fabio Bui e Riccardo Szumski. Pur essendo considerata una regione tendenzialmente orientata al centrodestra, l’attenzione politica è rivolta soprattutto al rapporto di forza tra Lega e Fratelli d’Italia. Il risultato delle liste dirà se il Carroccio riuscirà a rilanciare la propria leadership regionale, grazie anche all’effetto Zaia, oppure se FdI consoliderà la sua scalata nei territori tradizionalmente leghisti.

Un voto che guarda al 2027

Con lo spoglio non si saprà solo chi guiderà Veneto, Campania e Puglia. Si capirà anche quale coalizione potrà rivendicare un vantaggio in termini di voti complessivi, quale partito emergerà più forte all’interno dei propri schieramenti e quale peso avranno ancora figure come Zaia, De Luca ed Emiliano. Molti osservatori guardano a queste elezioni come a un test fondamentale per il percorso verso le politiche del 2027. In un clima segnato da un’astensione crescente e da un rapporto sempre più fragile tra cittadini e istituzioni, il risultato finale offrirà una fotografia preziosa dello stato della politica italiana.

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