Terremoto a Napoli e Campi Flegrei, paura e verifiche: scossa di magnitudo 4.4, dichiarato lo stato d’emergenza.
Lo sciame sismico continua: Musumeci propone lo stato d’emergenza per accelerare gli interventi. Evacuazioni, verifiche sugli edifici e proteste dei cittadini a Pozzuoli.
Napoli – Un violento sciame sismico ha colpito l’area dei Campi Flegrei a partire dalla tarda mattinata di ieri, martedì 13 maggio, con la scossa più forte registrata alle ore 12:07, di magnitudo 4.4. È il terremoto di maggiore intensità avvertito in pieno giorno nella zona da diversi anni, e ha scatenato panico, evacuazioni spontanee e timori profondi tra la popolazione. Il bilancio, per ora, non registra vittime né danni gravi, ma l’evento ha acceso nuovamente i riflettori sulla fragilità di un’area già da tempo al centro delle preoccupazioni per il bradisismo.
Lo sciame sismico
Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), lo sciame sismico è tuttora in corso; nelle ultime ore, secondo quanto rende noto l’Ingv, i sismografi hanno registrato tre terremoti di modestissima intensità, tutti di magnitudo 1.0, alle 4.52, alle 5.39 e infine alle 7.02.
Le scosse più significative, oltre a quella delle 12:07, sono state di magnitudo 3.5 alle 12:22 e 3.3 alle 14:58. Si tratta di un’attività sismica intensa ma localizzata, tipica di un’area come quella flegrea dove il bradisismo – cioè il lento sollevamento o abbassamento del suolo – rappresenta una minaccia cronica.
Gli esperti, tra cui Mauro Di Vito e Francesca Bianco dell’Ingv, hanno confermato che non ci sono segnali di risalita del magma verso la superficie: il magma resta attivo in profondità e produce emissioni gassose, ma al momento non vi è alcuna evidenza di un’imminente eruzione.
Verifiche e assistenza: il lavoro della macchina dei soccorsi
Nelle ore successive alla scossa più forte, è stato immediatamente convocato il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) presso la Prefettura di Napoli, sotto la guida del prefetto Michele di Bari. Vi hanno preso parte Protezione civile nazionale e regionale, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Asl, Comuni interessati e rappresentanti di RFI, Anas, Terna e ABC. Le squadre di soccorso sono tuttora al lavoro per ispezionare edifici pubblici e privati: 19 interventi effettuati solo ieri, con l’impiego di 28 squadre operative anche nella notte.
Sono stati allestiti punti di accoglienza in tutti i comuni coinvolti: a Napoli (via Terracina), Pozzuoli (Palatrincone di Monteruscello, con 21 persone ospitate), Bacoli (Scuola Gramsci), e Monte di Procida, dove però nessuno ha richiesto assistenza. Le autorità sanitarie garantiscono presidi medici e mezzi di soccorso nelle principali aree di attesa.
A seguito delle scosse, la Galleria Corbara che collega Bacoli e Pozzuoli sarà chiusa per accertamenti. Alcuni edifici, come la Chiesa di Sant’Antonio a Pozzuoli, sono stati temporaneamente interdetti per lesioni strutturali.
Musumeci: «Pronto lo stato di emergenza»
Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha annunciato l’intenzione di chiedere la proclamazione dello stato di emergenza nazionale. «Il provvedimento – ha dichiarato – servirebbe a velocizzare in regime straordinario le procedure già in atto per affrontare il rischio sismico e bradisismico nei Campi Flegrei». Prima di portare la proposta al Consiglio dei Ministri, il ministro attenderà l’intesa con il presidente della Regione Campania.
Le voci dei cittadini: «Ci sentiamo abbandonati»
A Pozzuoli cresce la rabbia, soprattutto tra gli anziani. «Ai tempi del bradisismo degli anni ’80 ci sentivamo più protetti», racconta una donna seduta su una panchina nei pressi di Villa Avellino. Le lamentele riguardano la difficoltà di raggiungere i centri di accoglienza, la mancanza di tende nei pressi del centro storico e l’insufficienza dei servizi. «Io sono invalida, come posso raggiungere Monteruscello senza auto?», chiede Giuseppina, costretta su una sedia a rotelle.
Molti hanno preferito rimanere all’aperto, spaventati dalla possibilità di nuove scosse. Alcune frane minori sono state segnalate nella zona di Solfatara, Rione Terra e Accademia, con distacchi di tufo instabile.
Scuole e trasporti: situazione in chiaroscuro
A Napoli, Bacoli e Monte di Procida le scuole riapriranno regolarmente, dopo le verifiche tecniche che non hanno evidenziato danni strutturali. A Pozzuoli, invece, le scuole resteranno chiuse fino a nuova ordinanza per completare le ispezioni. Sospese anche le attività sportive e chiusi, in via precauzionale, il cimitero comunale, il polo culturale di Palazzo Toledo e l’asilo nido.
Sul fronte dei trasporti, la situazione sta gradualmente tornando alla normalità. La Linea 2 della metropolitana di Napoli è stata riattivata alle 18:00 di ieri, mentre il traffico ferroviario sulla linea AV Roma-Napoli e sulle tratte regionali è in fase di ripresa dopo le opportune verifiche. L’Anas ha comunicato che non sono emerse anomalie o danni strutturali sulle arterie stradali monitorate, tra cui la statale 7 Quater, la Domitiana e la 162dir.
La paura resta, nonostante i segnali rassicuranti
«I primi dati delle verifiche sono rassicuranti – ha dichiarato il prefetto Di Bari – ma la paura tra la popolazione è comprensibile». La stessa Protezione Civile invita alla prudenza e ricorda che il numero di emergenza 0815627027 è attivo h24 per segnalazioni e richieste di sopralluoghi.
Nel frattempo, la Regione Campania ha attivato un’area di attesa presso l’ex base NATO di Bagnoli, dove i cittadini possono recarsi in cerca di tranquillità. Una misura necessaria per rispondere all’ansia diffusa, che – nonostante i dati tecnici – continua a segnare profondamente la quotidianità delle migliaia di persone che vivono ai piedi del supervulcano.
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