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Napoli: operazione del Nucleo Investigativo dei Carabinieri contro il clan Licciardi; 21 misure cautelari eseguite

DDA di Napoli: documentata l’operatività del cartello camorristico “Alleanza di Secondigliano” e numerose attività estorsive.

Napoli: operazione del Nucleo Investigativo dei Carabinieri contro il clan Licciardi; 21 misure cautelari eseguite.

Nella notte del 2 dicembre 2025, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

I provvedimenti riguardano 21 soggetti, tutti gravemente indiziati di reati commessi a vario titolo, tra cui: associazione di tipo mafioso (416 bis), estorsioniaccesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenutiricettazioneevasione, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

Di questi, 19 sono destinatari della misura cautelare in carcere (5 già detenuti per altra causa, incluso il presunto capo clan), mentre 2 sono stati posti agli arresti domiciliari.

Le indagini: operatività del clan Licciardi e ruolo nell’Alleanza di Secondigliano

Le articolate attività investigative, condotte dal 2022 al 2023 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e coordinate dalla DDA, hanno permesso di:

  • documentare la perdurante operatività del clan Licciardi, uno dei gruppi centrali della storica Alleanza di Secondigliano, cartello camorristico con influenza sulla parte nord di Napoli e sull’area provinciale;

  • definire l’organigramma interno e i ruoli ricoperti dai presunti affiliati;

  • raccogliere riscontri su una serie di condotte estorsive ai danni di commercianti, soggetti dediti alle truffe informatiche (sui quali il clan rivendicava parte dei proventi illeciti) e perfino una donna che occupava abusivamente un alloggio popolare, costretta — secondo gli atti — a versare 16.000 euro per continuare ad abitarvi;

  • accertare episodi in cui gli indagati avrebbero recuperato crediti per conto di terzi, facendo leva sulla forza intimidatrice del sodalizio. In alcuni casi, i richiedenti sarebbero risultati estranei alla criminalità organizzata.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, i Carabinieri effettuano anche perquisizioni personali, domiciliari e locali nei confronti di altri indagati non raggiunti da provvedimenti restrittivi, nell’ambito della medesima attività investigativa.

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