Tragedia sul Monte Faito: precipita una cabina della funivia, 4 morti e un ferito grave
Una tragedia scuote il Monte Faito: la rottura di un cavo causa la caduta di una cabina della funivia. Quattro vittime e un solo sopravvissuto. Aperta un’inchiesta per disastro colposo.
Tragedia sul Monte Faito: precipita una cabina della funivia, 4 morti e un ferito grave.
Salvi i passeggeri a valle. Aperta un’inchiesta per disastro colposo
Castellammare di Stabia (NA) – Una domenica di primavera si è trasformata in tragedia sul Monte Faito, quando una cabina della storica funivia che collega Castellammare di Stabia alla vetta del monte è precipitata al suolo, provocando la morte di quattro persone e il ferimento grave di una donna, unica superstite. Il bilancio, drammatico, è stato confermato nel tardo pomeriggio di ieri dopo ore di apprensione e difficili operazioni di soccorso rese complicate da nebbia fitta e condizioni meteorologiche instabili.
Il disastro
L’incidente si è verificato poco dopo le 14:30. Una delle cabine, quella in risalita verso la vetta del Faito – a oltre 1100 metri d’altitudine con vista mozzafiato sul Golfo di Napoli – è improvvisamente precipitata, presumibilmente a causa della rottura di un cavo portante. A bordo vi erano cinque persone: due coppie di turisti stranieri e Carmine Parlato, il macchinista dell’Ente Autonomo Volturno (Eav), che gestisce l’impianto. Solo una donna è sopravvissuta all’impatto ed è stata trasportata in condizioni gravissime in eliambulanza all’Ospedale del Mare di Napoli.
A salvarsi, invece, i nove passeggeri presenti nella cabina in discesa verso valle. Lì il sistema di frenata di emergenza ha funzionato correttamente, evitando un ulteriore disastro. I passeggeri, rimasti sospesi nel vuoto a circa 20 metri dal suolo, sono stati tratti in salvo uno a uno dai soccorritori, imbragati e calati a terra in sicurezza.
I soccorsi e le indagini
Sul luogo della tragedia sono accorsi immediatamente i soccorritori, anche se le ricerche iniziali sono state ostacolate da nebbia fitta e condizioni meteorologiche avverse. Proprio ieri, la Protezione Civile aveva emesso un’allerta meteo gialla per temporali a partire dalle 14:00, rendendo ancora più difficile l’intervento sul posto.
Presente anche il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, accompagnato dal procuratore aggiunto Giovanni Cilenti e dal sostituto Giuliano Schioppi. La Procura ha già aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Le indagini, affidate alla Polizia di Stato, sono ora nella fase preliminare, e si concentrano sulla tenuta dell’impianto e sull’adeguatezza delle misure di sicurezza.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato un’indagine ministeriale con un report dettagliato per accertare le cause del disastro e eventuali responsabilità. “Seguo con profondo dolore quanto accaduto”, ha dichiarato, mentre il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha espresso il proprio cordoglio: “Una tragedia che lascia sgomenti”. Anche la segretaria del PD, Elly Schlein, ha espresso dolore per l’accaduto, così come il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in costante contatto con il prefetto di Napoli, Michele di Bari, presente sul luogo per coordinare i soccorsi.
La storia della funivia del Faito
L’impianto funiviario del Faito non è nuovo a incidenti. Il più grave risale al 15 agosto del 1960, quando un errore umano portò una cabina a schiantarsi a valle senza riuscire a frenare, finendo sui binari della linea Circumvesuviana: anche allora si contarono quattro morti e 31 feriti.
Negli anni successivi, la funivia è stata oggetto di numerosi interventi di manutenzione e ammodernamento. Dopo una lunga chiusura per lavori di ristrutturazione, l’impianto è stato riaperto nel 2016, tornando ad attrarre migliaia di turisti ogni anno: nel 2023 si sono registrati oltre 108.000 passeggeri. La riapertura stagionale di quest’anno era avvenuta appena dieci giorni fa, dopo la consueta pausa invernale.
Alla domanda sull’idoneità delle condizioni climatiche per il funzionamento dell’impianto nel giorno della tragedia, l’amministratore delegato dell’Eav, Umberto De Gregorio, ha dichiarato: “Abbiamo un direttore di esercizio di grandissima esperienza. A volte si chiude per forte vento, oggi evidentemente le condizioni non sono state ritenute tali da imporre uno stop”.
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