Milano, Giovanni Nuti in concerto al Castello Sforzesco.
Giovedì 25 agosto alle ore 21:00 presso il Castello Sforzesco di Milano si terrà il concerto di GIOVANNI NUTI “E io tra di loro – Giovanni Nuti in concerto – tra Alda Merini e Milva”, nell’ambito della rassegna “Milano è Viva”, promossa dall’amministrazione comunale.
Ingresso: 20 €. Prevendita solo su Mailticket: www.mailticket.it.
A più di un anno dalla scomparsa di Milva e a quasi tredici da quella di Alda Merini, in una serata emozionante e suggestiva in uno splendido scenario, Giovanni Nuti farà rivivere le sue due indimenticabili partner artistiche con uno speciale concerto in cui canterà le sue canzoni “meriniane” e quelle scritte per Milva, ma anche alcuni brani del repertorio della Rossa (Jannacci, Battiato, Brecht, Piazzolla).
Voci e duetti virtuali, aneddoti, lettere: Giovanni Nuti racconterà anche come sia riuscito, nel nome di musica e poesia, a mettere insieme due personalità forti e originali come Alda e Milva, “due maghe, due esemplari assolutamente unici che si fiutano e si riconoscono e si rendono omaggio” come scrisse Lidia Ravera del loro incontro artistico da lui propiziato.
«Coloro che pensano che la poesia sia disperazione non sanno che la poesia è una donna superba e ha la chioma rossa» recita la voce di Alda Merini durante lo spettacolo nella poesia da lei dedicata a Milva.
Ospite speciale della serata sarà Grazia di Michele, che duetterà con Giovanni Nuti nel brano “Le donne dell’est” su testo di Alda Merini, brano inciso insieme e raccolto nel cofanetto Accarezzami musica – Il Canzoniere di Alda Merini.
Giovanni Nuti sarà accompagnato sul palco dalla band composta da José Orlando Luciano, (pianoforte e tastiere), Andrea Motta (chitarra), Simone Rossetti Bazzaro (violino), Carlo Giardina (basso) ed Emiliano Oreste Cava (batteria e percussioni).
Lo spettacolo “E io tra di loro – Giovanni Nuti in concerto – tra Alda Merini e Milva” – il titolo è una parafrasi della nota canzone di Charles Aznavour – è prodotto da SAGAPÒ MUSIC con il patrocinio dell’Associazione Alda Merini.
La drammaturgia è di Roberto Cardia e Giovanni Nuti.
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