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Lissone, arrestato 42enne per reingresso illegale in Italia: era già stato espulso con divieto di ritorno per 10 anni

Fermato un 42enne marocchino già espulso e rimpatriato nel 2024 con divieto di reingresso per dieci anni: scoperto dai Carabinieri durante un controllo in un’abitazione a Lissone.

Lissone, arrestato 42enne per reingresso illegale in Italia: era già stato espulso con divieto di ritorno per 10 anni.

I Carabinieri hanno fermato un cittadino marocchino senza fissa dimora, trovato all’interno di un’abitazione sottoposta a controlli. L’uomo era stato rimpatriato lo scorso anno e non avrebbe potuto rientrare sul territorio nazionale.

LISSONE (MB) – Nella tarda serata di domenica 17 agosto 2025, i Carabinieri della Stazione di Lissone hanno arrestato in flagranza un 42enne di nazionalità marocchina, senza fissa dimora, con l’accusa di reingresso illegale in Italia.

Il fermo è avvenuto nel corso di un normale controllo eseguito dai militari presso l’abitazione di un soggetto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. L’obiettivo dell’ispezione era verificare il rispetto delle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria, in particolare quella che vieta la ricezione di persone non autorizzate.

La scoperta durante i controlli

Quando i Carabinieri hanno fatto ingresso nell’abitazione, hanno riscontrato la presenza non autorizzata di un uomo. L’identificazione ha permesso di accertare che si trattava di un cittadino marocchino già noto alle autorità italiane.

Gli approfondimenti immediatamente effettuati hanno confermato che l’uomo era stato espulso dal territorio nazionale nell’ottobre 2024, su disposizione del Magistrato di Sorveglianza di Novara. In quell’occasione, era stato rimpatriato in Marocco attraverso la frontiera aerea di Milano Malpensa, con un divieto di reingresso valido per dieci anni.

Nonostante tale misura, il 42enne era riuscito a rientrare in Italia violando apertamente il provvedimento di espulsione.

Arresto e misure successive

Constatata la violazione, i Carabinieri hanno dichiarato l’uomo in stato di arresto. Dopo le formalità di rito, il soggetto è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio per direttissima, come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Monza.

Le autorità hanno inoltre ricordato che l’indagato deve essere considerato innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

Le parole dei Carabinieri

«La verifica delle prescrizioni imposte ai soggetti sottoposti a misure cautelari rappresenta un’attività fondamentale per garantire legalità e rispetto delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria», ha dichiarato il Capitano Sebastiano Ciancimino, comandante interinale della Compagnia Carabinieri di Desio.

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