Modena, sfruttamento in laboratorio tessile: Arrestata cittadina e sigilli a fabbrica da 400mila euro
Scoperti otto lavoratori impiegati senza contratto, sei erano irregolari sul territorio. Sanzioni per oltre 130mila euro e sequestro di immobile, macchinari e capi d’abbigliamento
Modena, sfruttamento in laboratorio tessile: Arrestata cittadina e sigilli a fabbrica da 400mila euro
I Carabinieri della Stazione di Modena viale Tassoni e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Modena, hanno tratto in arresto in flagranza di reato una cittadina cinese cl. 1965 e residente in provincia per le ipotesi di reato di:
- intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603 bis c.p.);
- violazione delle disposizioni contro le immigrazioni clandestine (art. 12, c. 5, D.Lgs. 286/1998);
- impiego di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno (art. 22, c. 12, D.Lgs. 286/1998).
Nel corso dell’intervento, avvenuto presso un edificio situato in loc. Cognento, i militari hanno individuato all’interno di un laboratorio tessile otto cittadini cinesi impiegati come manodopera lavorativa, in assenza di contratti di lavoro e in condizioni di sfruttamento. Dagli accertamenti immediatamente eseguiti sotto il coordinamento della Procura della Repubblica modenese, che hanno incluso l’escussione dei lavoratori e le operazioni di fotosegnalamento, è emerso che l’indagata è risultata la conduttrice di fatto del laboratorio, nonché colei che, a partire da novembre 2024, aveva impiegato gli otto operai in modo irregolare, senza alcuna sottoscrizione contrattuale e con retribuzioni inferiori ai minimi di legge.
Sei lavoratori sono risultati privi di regolare permesso di soggiorno e, pertanto, sono stati denunciati per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Nei loro confronti è stato notificato il provvedimento di espulsione emesso dal Questore di Modena. Tra i denunciati a piede libero anche un cittadino cinese cl. 2004, titolare formale della ditta individuale intestataria dell’attività produttiva, per le stesse ipotesi di reato contestate alla donna.
I due risponderanno inoltre di numerose violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi del D.Lgs. 81/2008. L’attività è stata sospesa e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per più di € 130.000. Il Pubblico Ministero, rilevando lo stato di incensuratezza dell’indagata e, pertanto, la presunzione del beneficio della sospensione condizionale della pena in caso di condanna, ha chiesto al Giudice delle Indagini Preliminari la convalida dell’arresto – ricorrendone i presupposti – senza l’applicazione di misure cautelari e disponendone l’immediata liberazione.
L’arresto è stato convalidato il 23.5.2025 dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena e sull’edificio, un immobile del valore di circa 400mila euro adibito a laboratorio tessile, sono stati apposti i sigilli in esecuzione di decreto di sequestro preventivo disposto dal Giudice su richiesta dalla Procura della Repubblica al fine di evitare che la libera disponibilità del locale e di quanto ivi contenuto potesse favorire la reiterazione di reati della medesima indole. Il provvedimento è stato pertanto esteso a 26 macchinari del valore di 50mila euro utilizzati dagli operai e su centinaia di capi di vestiario già confezionati del valore complessivo di quasi 350mila euro.
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