Modena. Piste ciclabili: in 5 anni realizzati 19 chilometri di percorsi. L’assessora Alessandra Filippi annuncia la seconda edizione del progetto “Bike to work”
A Modena la rete è ora di circa 247 chilometri. Individuati finanziamenti per altri 14 chilometri da realizzare nel biennio 2024-2025.
Modena. Piste ciclabili: in 5 anni realizzati 19 chilometri di percorsi. L’assessora Alessandra Filippi annuncia la seconda edizione del progetto “Bike to work”.
Sono 19 i chilometri di ciclabili realizzati nell’ultimo quinquennio, con priorità sui tratti di dorsale e di collegamento ai poli scolastici e lavorativi, che portano la rete complessiva in città a fine 2023 a circa 247 chilometri. Sono inoltre stati individuati finanziamenti, sia pubblici che privati, per la realizzazione di ulteriori 14 chilometri di piste nel corso del biennio 2024-2025. E, ancora, sono stati realizzati quattro nuovi depositi protetti per biciclette in acciaio e vetro, ed erogati incentivi per oltre 130 mila euro per utenti che hanno percorso oltre 1 milione di chilometri con mezzi sostenibili nei tragitti casa-lavoro con il progetto “Bike to work”.
A fare il punto sulle azioni messe in campo per la mobilità dolce è stata l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 29 febbraio rispondendo all’interrogazione, trasformata in interpellanza, di Alberto Bignardi del Pd sull’implementazione e connessione delle piste ciclabili nel territorio comunale di Modena. Il consigliere ha chiesto quali progetti e iniziative il Comune ha in corso per connettere le piste ciclabili esistenti e creare una rete ciclabile integrata, quali azioni sono previste per migliorare la sicurezza degli utenti, quali misure sono state o saranno adottate per promuovere l’utilizzo della bicicletta e “se è possibile comunicare alle piattaforme, quali per esempio Google maps, tutti i percorsi affinché siano correttamente proposti ai ciclisti“.
L’assessora ha ricordato che “il potenziamento della rete ciclabile, così come le altre azioni per incentivare la mobilità sostenibile, sono previsti nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums 2030), strumento strategico di pianificazione territoriale della mobilità di orizzonte decennale approvato nel luglio 2020 dal Consiglio comunale di Modena, i cui obiettivi, allineati a quelli europei e nazionali, sono orientati – ha proseguito – a mettere le persone al centro delle scelte di sostenibilità ed efficienza. Il Pums, che condivide gli schemi strategici con il Piano urbanistico generale (Pug) individua infatti nelle dorsali ciclabili e, più in generale, nella rete di percorsi ciclabili, con tratti di riconnessione della rete secondaria, aree pedonali e ciclabili e zone 30, laddove le caratteristiche lo consentono, elementi fondamentali per incentivare modelli di spostamento più sostenibili”.
Tra i percorsi realizzati negli ultimi anni, ad esempio, i nuovi tratti in via Montessori, via Finzi, via Del Mercato, via Toniolo e via Gerosa, strada Canaletto, oltre a via Emilia est tra via Fusco e la Fossalta, e agli interventi più recentemente finanziati dal Pnrr lungo strada Nonantolana e strada San Cataldo. Tra le opere già finanziate e di prossima cantierizzazione rientrano, invece, la dorsale Modena Nord (finanziata dal Pnrr), la riconnessione del polo universitario di via Gottardi con via del Pozzo attraverso l’area del Policlinico (anch’essa finanziata dal Pnrr), un tratto di dorsale Emilia ovest tra via Salgari e il nuovo Conad (finanziata dal programma Bike to Work della Regione Emilia-Romagna), la ricucitura Canaletto-Crocetta grazie a un nuovo tratto di dorsale Nonantolana e in area Darsena (finanziate dal programma Pinqua e già in corso di realizzazione), il secondo stralcio della Diagonale fino alla frazione di Cittanova, oltre alla dorsale di via Panni con il nuovo sottopasso alla ferrovia.
“Il Comune – ha continuato Filippi – ha ottenuto, inoltre, risorse ministeriali per la redazione di progetti di fattibilità tecnico-economica o piani di settore legati alla mobilità sostenibile: di questi 13 hanno riguardato la progettazione di fattibilità tecnica ed economica di ciclabili, per lo più dorsali, come la Modena-Nonantola, la via Emilia Ovest tra via Salgari e la frazione di Marzaglia, la dorsale Vignolese, un tratto di dorsale Neruda, la riconnessione della frazione di Lesignana, oltre ai due interventi per i quali, nel frattempo, sono stati individuati i finanziamenti Pnrr, ossia la dorsale Modena Nord e la riconnessione della dorsale San Cataldo”. Tra gli studi di fattibilità l’assessora ha ricordato anche due approfondimenti, finanziati con le risorse del Mit, sui temi casa-lavoro e casa-scuola per cui è in corso la redazione di un Piano di Spostamento Casa-Lavoro nell’area pilota di Modena Ovest e di tre Piani Spostamento Casa-Scuola negli ambiti pilota di via Valli, via Amundsen e viale Reiter.
Filippi ha quindi annunciato che, dopo la prima edizione del progetto “Bike to work” del ministero dell’Ambiente per sensibilizzare la cittadinanza all’utilizzo della bicicletta per la mobilità casa-scuola e casa-lavoro, nei prossimi mesi è prevista una seconda edizione del programma: “L’iniziativa – ha precisato – sarà replicata in modo semplificato, ossia con la sola erogazione dei buoni mobilità ai lavoratori maggiorenni che si muoveranno con la bicicletta (o monopattini elettrici) sul percorso casa-lavoro nel territorio comunale”.
L’assessora ha quindi ricordato che i nuovi quattro depositi protetti per biciclette, a due piani, sono stati installati presso la stazione ferroviaria (Porta Nord e Piazza Dante), la Stazione piccola e, di recente, al Novi Sad. “In città – ha aggiunto – è altresì consolidato il sistema gratuito di bike sharing ‘C’entro in bici’ con oltre 350 biciclette a disposizione dei quasi 3.500 utenti iscritti”. Filippi ha poi evidenziato che, “oltre alle dotazioni strutturali e infrastrutturali, il Comune porta avanti con successo, da molto tempo, anche diverse iniziative di promozione e sensibilizzazione con le scuole di diverso ordine e grado e in occasione delle giornate ecologiche, tra cui ad esempio le aste di biciclette”.
L’assessora ha infine convenuto che, per migliorare la consapevolezza della rete dei percorsi ciclabili da parte della cittadinanza è indispensabile strutturare strumenti digitali che rendano liberamente consultabili le informazioni relative ai numerosi servizi offerti. Nell’ambito dei progetti di fattibilità finanziati dal Mit, l’Amministrazione ha scelto di affidare anche un servizio di progettazione per la qualificazione e riconoscibilità delle principali direttrici ciclabili e linee complementari della città. Una volta sviluppato questo sistema, le mappe interattive e di libera consultazione potranno essere condivise anche con le principali piattaforme di pianificazione e gestione della mobilità in tempo reale.
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